Il rapporto con l’elettrificazione di un marchio come Alfa Romeo è di quelli che fa storcere il naso a molti, soprattutto se appassionati della prima ora di un marchio iconico come quello del Biscione. Tuttavia, le imposizioni scandite dalle norme prevedono che anche costruttori che hanno fatto la storia dei propulsori endotermici debbano convertirsi ad un modo di fare che è la risultante di un set di regolamenti che vogliono, praticamente in esclusiva, l’auto elettrica come destinataria di un futuro ormai sempre più prossimo. Quello che si scriverà a partire dal 2035.
Il nuovo corso di Alfa Romeo, quello scandito dalla nuova proprietà affidata a Stellantis e ora nelle mani di Jean-Philippe Imparato, sa bene che non ci si può fare trovare impreparati all’appuntamento con la storia; specialmente se quella storia introduce un cambiamento epocale come in pochi altri casi prima d’ora. Il percorso che il Biscione vuole intraprendere, guardando verso questa direzione, è da compiere ad elevata velocità; già diverse volte il CEO di Alfa Romeo, Jean-Philippe Imparato, ha ammesso che il Biscione sarà il costruttore “più veloce” nel passaggio da una gamma di modelli in cui l’elettrificazione risultava pari allo 0% ad una gamma di modelli a zero emissioni. Il 2027, come è noto, rimane l’anno dedicato alla completa elettrificazione del marchio ovvero il termine indicato da Alfa Romeo per proporre esclusivamente veicoli alimentati da propulsori a batteria.
Una tempistica piuttosto ristretta che la dice lunga su quanto in Alfa Romeo si stia lavorando a gran voce su una caratterizzazione di questo tipo, dotata di una fondante importanza. Una condizione che viene definita da Jean-Philippe Imparato, di recente protagonista di un’intervista apparsa sulla testata francese Automobile Propre, come “la curva più veloce intrapresa da un costruttore storico; siamo gli ultimi e saremo i più veloci”. Un atteggiamento quanto mai necessario per sfuggire ad anni di crisi che ora sembrano cominciare a diventare un ricordo offuscato di una parentesi ormai quasi definitivamente chiusa.
Alfa Romeo non sarà solo elettrificazione; il Biscione punta a posizioni di vertice nell’ambito dei costruttori premium
Nell’analisi condotta da Jean-Philippe Imparato su Automobile Propre emerge che il Costruttore del Biscione non guarderà esclusivamente all’elettrificazione, ma anche a mandare in pensione alcuni fantasmi del passato. Alfa Romeo guarda infatti a una completa revisione dei processi produttivi, come già accaduto nel caso della nuova Tonale che ha previsto un completo riarrangiamento delle linee produttive dello stabilimento di Pomigliano d’Arco dove viene prodotta. Il Biscione necessita di un rigore superiore per “uccidere l’immagine di inaffidabilità che ha fatto molto male al marchio”, ha ammesso Imparato.
Oggi Alfa Romeo sembra aver imboccato la strada giusta visto che il Biscione tornerà al di sopra della soglia delle 50.000 immatricolazioni annue, dati che beneficiano dell’importante successo garantito dall’Alfa Romeo Tonale che rappresenta il primo C-SUV elettrificato del costruttore. Un passaggio importante per il marchio visto che il primo assaggio di elettrificazione è stato praticato proprio guardando alla Tonale, ora disponibile anche nella nuova e potente variante Plug-In Hybrid Q4 dotata di un comparto propulsivo ibrido plug-in da 280 cavalli di potenza. Anche in questo caso si è trattato di una necessità improrogabile per ridurre del 40% le emissioni di CO2 dell’intera gamma.
Per vedere invece quella che sarà la prima vera elettrica a marchio Alfa Romeo bisognerà attendere ormai poco meno di due anni, ovvero fino al 2024 quando verrà presentato un B-SUV utile ad allargare la cerchia di possibili nuovi clienti del Biscione; questo modello condividerà la piattaforma con l’appena presentata Jeep Avenger e con la futura Fiat 600, ma soprattutto disporrà di una variegata disponibilità in termini di propulsori sulla base di una gamma che prevede unità endotermiche, ibride e quindi completamente elettriche.
La berlina rimane una caratterizzazione fondamentale anche per il futuro del marchio
Fra le cose che nel futuro di Alfa Romeo non mancheranno, in termini di caratterizzazioni stilistiche dei modelli, c’è sicuramente il concetto di berlina. Ci sarà quindi una futura berlina anche nella rinnovata gamma del Biscione e sarà basata sulla nuova piattaforma STLA-Large, la stessa che erediterà diverse soluzioni dall’iconica piattaforma Giorgio sulla quale “poggiano” oggi le Alfa Romeo Giulia e Stelvio. Parliamo di una berlina di grandi dimensioni che secondo Jean-Philippe Imparato sarà in grado di offrire elementi high-tech di alta gamma.
Alfa Romeo avrà anche il compito di essere il primo costruttore del Gruppo Stellantis a utilizzare la nuova piattaforma STLA Large, definita da Imparato “elettrica cerebrale”. Questa nuova piattaforma permetterà di adoperare la migliore tecnologia in termini di software e di applicazione del 5G e dell’intelligenza artificiale. Si tratterà di una berlina elettrica in grado di garantire potenze comprese fra 350 e oltre 800 cavalli erogabili “con le stesse sensazioni di guida e comportamento su strada delle attuali Giulia e Stelvio”, ha aggiunto Jean-Philippe Imparato ad Automobile Propre.
Ci sono poi motivazioni strettamente legate alla particolare conformazione della berlina. Secondo Jean-Philippe Imparato “elettrico è efficienza”, condizione che per il CEO di Alfa Romeo introduce uno stretto rapporto con la conformazione tipica delle berline: “la berlina è più aerodinamica; secondo me i costruttori torneranno a questa tipologia di auto. Perciò si, ci sarà una futura Giulia”, ha aggiunto. Bisognerà poi ragionare sul piacere di guida tipico di ogni Alfa Romeo che anche nel caso dell’approccio all’elettrico dovrà essere mantenuto pressoché intatto.
“Alfa Romeo è stata incentrata sul guidatore per 112 anni”, ha ammesso ancora Jean-Philippe Imparato alla testata francese. “Questo non deve cambiare, ma il marchio deve evolversi come si evolvono i tempi. I motori e il telaio saranno ancora sviluppati dai ragazzi di Balocco, coloro che hanno già sviluppato l’Alfa Romeo Giulia GTAm”, ha aggiunto. Una garanzia di efficacia quindi, un voler tracciare un punto fermo verso la direzione giusta. Infine, l’approccio alle nuove tecnologie e di come queste verranno applicate alle Alfa Romeo di domani rimane fondante per il futuro del marchio.
Imparato ha ammesso che il Biscione sta lavorando alla possibile applicazione dell’intelligenza artificiale e del 5G e su “come questi possano portare benefici all’esperienza di guida”. Allo stesso tempo il CEO di Alfa Romeo ha ammesso che verranno esclusi utilizzi inutili e non interessanti per i clienti del Biscione (“non avremo un’interfaccia che ti darà il meteo fra tre settimane”, ha ammesso), piuttosto si punterà alla tecnologia per ragionare su software utili a dare il giusto peso ad esempio ai dati tecnici e all’efficienza di guida del conducente: “ad esempio, possiamo indicare la traiettoria ideale per la prossima svolta su strada oltre che in pista. Possiamo informare il conducente sul suo stato di salute quando si mette al volante, per aiutarlo a sentirsi più a suo agio nella guida”, ha concluso.