Una Ferrari 512 BBi del 1984 è la protagonista di un video messo in rete su YouTube da TheTopher. Il filmato, in poche ore, ha raccolto un altissimo numero di visualizzazioni. Non poteva andare in modo diverso, visto il fascino della prima donna. Chi cerca le emozioni fra i cordoli o delle andature estreme, dovrà guardare altri cortometraggi, perché qui l’apparato sensoriale viene sedotto da note diverse: quelle della bellezza dell’auto e del suo sound, in una tela lontana dalla pista.
Chi ha le “rosse” e, più in generale, le auto storiche nel cuore, avrà di che inebriarsi con questi fotogrammi, perché certi brividi di piacere non si legano soltanto alle prestazioni pure. Ecco la ragione per cui le auto elettriche più spinte, che scattano come missili, non riescono ad ammaliare in modo paragonabile a quelle endotermiche, specie se di taglio sportivo.
Quando, poi, si ha a che fare con un gioiello del calibro della Ferrari 512 BBi, si viene proiettati in una dimensione eterea, ad alta intensità di coinvolgimento, frutto di una miscela preziosa di storia, fascino, musicalità meccaniche, feedback tattile e molto altro. Roba che le “green car” possono soltanto sognare. Con la “vecchia rossa” non bisogna spingersi al limite per ottenere delle ricompense sensoriali del più alto livello. Basta guardarne le forme o fare una passeggiata a un ritmo appena brioso per vivere un quadro emotivo estremamente generoso per il cuore.
Il video odierno, anche se vissuto dietro il monitor di un computer o davanti allo schermo di uno smartphone, cerca di trasmettere in forma empirica il concetto, riuscendoci efficacemente. Del resto, con un gioiello come la Ferrari BB 512i, basta anche una clip sfocata e con un audio non ottimale per immergere nelle atmosfere più belle del mito di Maranello. Questa “rossa” è stata prodotta dal 1981 al 1984, in 1007 esemplari. Impossibile guardarla con superficialità, perché appena intercetta lo sguardo, sequestra gli occhi con la sua presa scenica straordinaria. Un fatto naturale, perché stiamo parlando di una delle supercar del “cavallino rampante” più belle e affascinanti di tutti i tempi.
La lettera finale nella sigla, aggiunta al nome del modello delle origini, illustra l’innovazione principale portata in dote da questo step evolutivo: la presenza dell’iniezione Bosh K-Jetronic, che ha rimpiazzato i classici carburatori della serie precedente. Una scelta connessa al bisogno di rispettare i nuovi limiti sulle emissioni, con vantaggi anche sul fronte della gradevolezza d’uso, cresciuta specie nelle strade più trafficate, ma a costo di un romanticismo leggermente minore.
L’energia dinamica della Ferrari BB 512i giunge da un 12 cilindri di 5 litri di cilindrata, disposto alle spalle del pilota. Un motore che profuma di corse, frutto di un evidente travaso di esperienze dall’universo racing. La potenza massima tocca i 340 cavalli. Quanto basta a garantire un profilo prestazionale di primissimo ordine per i suoi tempi: accelerazione da 0 a 400 metri in 14.2 secondi e da 0 a 1000 metri in 25.1 secondi. La velocità massima si spinge oltre la soglia dei 280 km/h. Incredibili le sonorità meccaniche liberate dal cuore a dodici cilindri: autentica poesia per le orecchie degli appassionati.
A fare il resto ci pensa la carrozzeria, firmata da Pininfarina. Definirla un’opera d’arte è riduttivo. Impossibile resistere al richiamo ormonale dei suoi volumi, plasmati con soave magia. La perfetta miscela di tratti sinuosi e decisi crea una tela di suggestiva intensità, che non accusa pecche o cadute di stile, nemmeno sui dettagli più insignificanti. Il carattere espressivo di questa scultura dinamica del “cavallino rampante” la rende unica e inconfondibile. Abbandonarsi al suo splendore è un fatto spontaneo, che rientra nell’ordine naturale delle cose. Dopo di lei giunse la Testarossa. Un altro capolavoro, di straordinario fascino. Questa è la Ferrari, cari signori.