Il 2023 è ormai dietro l’angolo, con alcune novità per gli appassionati di automobilismo. L’anno alle porte, infatti, sancirà due cambi di sede importanti per alcuni dei più prestigiosi eventi italiani dedicati al collezionismo e alle auto storiche, che catturano un forte interesse su scala internazionale. Automotoretrò lascerà il Lingotto Fiere di Torino per traslocare alle Fiere di Parma. Il salone Auto e Moto d’Epoca di Padova, dal polo espositivo della città veneta si trasferirà al quartiere fieristico di Bologna.
La notizia viene data col giusto risalto sul sito dell’ASI (Automotoclub Storico Italiano). Il noto sodalizio ha già confermato la sua presenza alle due rassegne. Recente la scelta di spostare a Parma la sede di Automotoretrò: qui gli organizzatori hanno cercato di fare il possibile per evitare la migrazione, ma i loro sforzi non sono bastati. L’appuntamento andrà in scena dal 3 al 5 marzo prossimi, quindi i tempi sono anche abbastanza stretti per un cambiamento di tale portata. Qui, però, parliamo di grandi professionisti, che sapranno mettere a segno i risultati migliori, in linea con la tradizione. Parma, anche sul piano geografico, sembra una valida alternativa a Torino.
Si sapeva da più tempo del trasloco di Auto e Moto d’Epoca da Padova a Bologna Fiere. Una scelta, questa, dettata da ragioni più di carattere logistico e strategico, frutto di un’attenta meditazione. Il noto evento, nella prossima edizione, si svolgerà dal 26 al 29 ottobre, quindi con tutto il margine che serve per organizzare al meglio le cose. Nel 2023 le due manifestazioni spegneranno le quaranta candeline. Il tempo vola: sembrano nate ieri, ma ormai vanno in scena da otto lustri.
Chiaro il senso di smarrimento degli appassionati di auto storiche per le novità annunciate. Loro sono un po’ spiazzati da questi trasferimenti, che toccano delle kermesse ormai radicate, da cui nascevano granitiche certezze, anche sul piano della collocazione territoriale. I tempi, però, cambiano e talvolta bisogna assumere delle scelte difficili, che il cuore non capisce subito. Basteranno un paio d’anni per dare naturalezza alle nuove cornici espositive, consolidandole nell’immaginario collettivo. Nell’attesa, meglio gustare i due eventi nella nuova veste con una curiosità neutra e non condizionata dai pregiudizi.
Fonte | ASI