La Ferrari Enzo e la Maserati MC12 sono 2 supercar iconiche della tradizione italiana. Si tratta di sorelle a quattro ruote, che fanno sognare ad occhi aperti. Nel canale YouTube del Petersen Automotive Museum è stato pubblicato un video in cui sono state messe a confronto in una drag race multipla dai toni stellari. Entrambe le auto sono spinte da un motore V12 centrale della famiglia F140.
Un’altra vettura a dodici cilindri, dal cuore Made in Maranello, entra in scena nella parte finale del confronto. Si tratta di una ben più recente F12berlinetta, giusto per misurare il livello dei progressi prestazionali nel settore.
Ricordiamo che la Enzo ha avuto come discendente la Ferrari LaFerrari, a sua volta pronta a lasciare il passo ad una erede, ormai di prossima uscita. La stessa cosa non è avvenuta per la Maserati MC12, rimasta figlia unica della sua stirpe. In attesa di scoprire come è andata a finire la drag race sul quarto di miglio, andata in scena in 4 tempi, concediamoci un breve ripasso sulle caratteristiche delle auto coinvolte nella sfida.
Ferrari Enzo
Ha un nome impegnativo, quello del fondatore della casa di Maranello, ed è nata per celebrarne la grandezza. Ecco perché non poteva deludere gli appassionati e la clientela. Anche se le aspettative erano molto alte, la Ferrari Enzo ha saputo superarle di slancio, con le note della sua eccellenza. Così la storia è stata onorata al meglio. Per anni questa “rossa” è stata il fiore all’occhiello della casa di Maranello e, più in generale, dell’intero comparto automobilistico. Ancora oggi continua ad essere in cima ai sogni di molti.
Anche se sono passati 20 anni dal suo debutto in società, la Enzo è attuale nello stile, nei contenuti e sul piano prestazionale. Il suo carisma, poi, non teme il confronto con auto ben più recenti. Si vede che è stata fatta con il cuore. Guardandola si resta a bocca aperta per le singolari alchimie dei suoi volumi. Ardite le scelte stilistiche, frutto di un lessico nuovo per il marchio emiliano. Pininfarina ha saputo creare un modello sbalorditivo e rivoluzionario nello stile, ma tra le righe si legge la provenienza.
Come abbiamo riferito in un’altra circostanza, anche se il look sposa schemi inediti, si capisce di essere al cospetto di una Ferrari…e che Ferrari. Si starebbe giorni interi ad ammirare la sua carrozzeria, per gustare ogni dettaglio del suo intrigante splendore. Molto scenografiche le portiere ad apertura verticale, esotiche e scultoree.
La magnifica silhouette custodisce un motore V12 aspirato da 6 litri, disposto in posizione posteriore centrale. Questo monumentale propulsore, dalla voce orchestrale, sviluppa 660 cavalli di potenza massima, a 7800 giri al minuto, con un picco di coppia di 657 Nm. Facile intuire il tenore delle performance, anche in virtù del peso a vuoto particolarmente basso: 1255 chilogrammi.
Le cifre sono di assoluto rilievo anche oggi, ma ai suoi tempi erano sbalorditive. Eccole: accelerazione da 0 a 100 km/h in 3.65 secondi, da 0 a 200 km/h in meno di 10 secondi, da 0 a 1000 metri in 19.6 secondi. Velocità massima di oltre 350 km/h. Nei primi anni duemila non c’era nulla di paragonabile in giro. Ciò che i numeri non raccontano è l’intensità del quadro emotivo. La Ferrari Enzo inebria con le sue scariche di adrenalina, frutto di un’estetica sublime, di una tecnologia spaziale, di un comportamento dinamico al top, di un piacere di guida estremo, reso ancora più prezioso da un sound ammaliante, che si fissa nel cuore. Il dodici cilindri della Ferrari Enzo suona che è una meraviglia.
All’eccellenza dei freni carboceramici il compito di rallentare la corsa del modello. I materiali compositi sono ampiamente presenti anche sulla carrozzeria e nell’abitacolo. Questo rende più leggero il corpo vettura, regalando ulteriori note di splendore ad una scheda tecnica da antologia. Tanto di cappello agli uomini di Maranello per l’immenso capolavoro che hanno firmato con la Enzo.
Maserati MC12
Sembra un’auto da corsa finita per sbaglio sulle strade di tutti i giorni, ma è regolarmente omologata ed offre anche un certo livello di comfort. La Maserati MC20 ha molte affinità stilistiche coi bolidi che disputavano le gare endurance di qualche anno fa. I suoi tratti, però, sono più gentili nei dettagli. Viene davvero difficile credere che un’auto del genere possa essere usata anche per andare a prendere il caffé in centro città, ma è proprio così.
Immagino l’effetto sui presenti, dopo il bombardamento visivo prodotto dai tanti SUV goffi e sgraziati che affollano le arterie viarie urbane. Quando entra in scena, la supercar del “tridente” cattura gli sguardi come una calamita. La vista frontale e di 3/4 anteriore sono di grandissima presa emotiva, ma anche il profilo laterale si incide felicemente nel cuore. Con lei la casa modenese è tornata a splendere nella galassia automobilistica.
Questo modello di altissima gamma deriva dalla Ferrari Enzo, sua rivale nella drag race odierna. Rispetto alla sorella del “cavallino rampante” è stata prodotta in tiratura inferiore e con una carrozzeria di tipo roadster, con tettuccio rigido asportabile. Anche qui il telaio è in fibra di carbonio, per ottenere i migliori risultati in termini di leggerezza e robustezza. Il peso a secco è di 1335 chilogrammi.
La spinta giunge dallo stesso motore V12 da 6 litri di cilindrata, depotenziato a 630 cavalli, espressi a 7500 giri al minuto. La coppia massima tocca quota 652 Nm a 5500 giri. Di notevole pregio il quadro prestazionale, con uno scatto da 0 a 100 km/h in soli 3.8 secondi e una punta velocistica di oltre 330 km/h. Ai suoi tempi, poche auto potevano avventurarsi in questo territorio, specie con l’efficienza del suo handling, perché la Maserati MC12 ha un comportamento dinamico di grande valore.
Le sospensioni a quadrilateri articolati con schema push-rod concorrono alla precisione della guida, che ripaga anche sul piano sonoro. Ai quattro freni a disco autoventilanti e forati della Brembo il compito di rallentare efficacemente le danze di questo bolide stradale, ampiamente dimensionato. Ecco le sue misure: 5143 millimetri di lunghezza, 2096 millimetri di larghezza. Queste concorrono alla presa scenica del modello. Nella gestione della potenza della MC12, il conducente si giova del supporto di un cambio elettroattuato a 6 marce, con paddle al volante, denominato “Cambiocorsa“, che passa rapidamente da un rapporto all’altro.
Il controllo di trazione ASR Bosch rende più agevole la gestione dell’enorme forza motrice che si scarica sulle ruote posteriori. Con questo modello, gli uomini della Maserati hanno recuperato l’orgoglio dei tempi d’oro, traendone slanci positivi per le produzioni successive. La MC20, forse, è una conseguenza di quella ritrovata energia. Oggi la MC12 è un oggetto di alto collezionismo, ma è davvero raro trovare un esemplare della specie in vendita. Chi ce l’ha evita di farsi tentare dalla voglia di separarsene. Quando succede, i prezzi sono all’altezza.