Frédéric Vasseur ha già preso possesso del suo ufficio presso la sede della Scuderia Ferrari a Maranello, o meglio, della GES, la Gestione Sportiva. Lo ha fatto di prima mattina e con indosso una maglia girocollo, come faceva Sergio Marchione.
Prima immagine da Maranello per il nuovo team principal Vasseur
Il francese, nuovo direttore dell’azienda, non ha perso tempo e ha avuto un lungo colloquio con Laurent Mekies, in cui si sarebbe parlato dell’organigramma, di come procedono i lavori della 675 e di questioni come l’uscita di due sponsor e l’ingresso di altri due, che non dovrebbe alterare molto le finanze. Vasseur non è arrivato a Maranello senza aver fatto i compiti. Durante queste feste natalizie ha avuto diverse conversazioni con i vertici della Ferrari e sicuramente conosceva già le linee principali.
Non ci sono state dichiarazioni, ovviamente. La Scuderia del cavallino rampante ha fatto trapelare solo una foto del loro primo incontro ufficiale con Laurent Mekies. Ma secondo i media italiani non ci saranno modifiche all’organigramma tecnico, almeno per il momento. A un mese dalla presentazione della nuova vettura — che i ‘numeri’ delle simulazioni e del tunnel dicono sia migliore rispetto al 2022 — le modifiche non sono consigliabili. Quindi Enrico Cardile, responsabile dell’area telai e che è stato il coordinatore dei diversi responsabili tecnici, potrebbe essere il nuovo ‘direttore tecnico’.
Nonostante la candidatura di Simone Resta fosse stata avanzata, Vasseur punterebbe sulla stabilità visto che Resta è passato dalla Ferrari alla Sauber, è tornato alla Ferrari ed è attualmente alla Haas come direttore tecnico. Chiamarlo ora sarebbe un duro colpo per il team americano – Resta dovrebbe percorrere solo poche centinaia di metri per cambiare sede – ma il viavai suggerisce che potrebbe non essere l’uomo giusto per Maranello.
Vasseur è consapevole di trovare una 675 già praticamente finita. Una vettura che tra meno di due mesi disputerà il suo primo Gran Premio. Bisogna incrociare le dita nella speranza che sia aerodinamicamente efficiente e che il motore sia all’altezza in potenza e, soprattutto, affidabilità. Dove può agire è sulla gestione in pista e sulle questioni tattiche, uno degli aspetti che hanno rappresentato un handicap per la Ferrari lo scorso anno. Ma questo è qualcosa che vedremo presto.