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Le 5 Ferrari spider più belle di sempre

Comprare una Ferrari e un lusso per pochi, ma sognare è gratis, almeno fino ad oggi. Farlo con delle spider aiuta a tuffarsi bene nella dimensione onirica.

Ferrari F50
Foto Ferrari

Le auto scoperte fanno parte della tradizione Ferrari. Alcune spider del marchio hanno trovato spazio nell’Olimpo della bellezza del “cavallino rampante”, meritando a pieno titolo un posto fra le “rosse” più entusiasmanti di sempre. In questo articolo ne abbiamo raccolte 5, di epoche diverse, che rappresentano al meglio la specie. Della lista fanno parte auto per pochi eletti, con ricchezze stellari, e vetture più umanamente “accessibili”. Ad unirle ci pensa il fil rouge dello stile, carismatico e seducente, che offrono agli occhi. Se lo gradite, seguiteci nel viaggio alla loro scoperta.

Ferrari 250 GT Spider California SWB

Questa, cari signori, è la più elegante vettura scoperta di tutti i tempi. Innamorarsi delle sue forme è quanto di più naturale possa succedere. La Ferrari 250 GT Spider California SWB è arte a quattro ruote. Un capolavoro assoluto, che ha guadagnato i sogni di tutti. Su questa “rossa” la sportività, la classe e le emozioni si miscelano in modo impeccabile. Il suo ingresso nella scena avvenne sul finire degli anni cinquanta, quando si consegnò al piacere della contemplazione. Pochi fortunati hanno avuto anche il privilegio di possederne una e di deliziarsi delle sue doti dinamiche. La California è una delle opere più nobili della creatività automobilistica, specie nella versione a passo corto o SWB (acronimo di Short Wheel Base).

Il merito della sua magia va a un Sergio Scaglietti felicemente ispirato. Lui ha dato forma alla carrozzeria del modello, pensato soprattutto per gli Stati Uniti d’America, suo mercato d’elezione. Superfluo dire che questa vettura entrò nel cuore della gente, a tutte le latitudini. Poche auto possono vantare un romanticismo dinamico paragonabile al suo. Le emozioni en plein air che regala sono qualcosa di etereo, puro e spirituale. Cuore pulsante della Ferrari in esame è un motore V12 da 3 litri di cilindrata, con angolo di 60 gradi fra le bancate, dissetato da tre carburatori Weber 36 DCL. La potenza massima messa sul piatto da questo monumento ingegneristico è di 280 cavalli, a 7000 giri al minuto, per una velocità di punta nell’ordine dei 270 km/h. Ai freni a disco, calibrati sullo spirito del modello, il compito di rallentarne l’azione. Splendide le sue doti dinamiche, condite da un sound prezioso, che rapisce i sensi, come le linee del modello.

Ferrari 365 GTS/4

È la versione scoperta della mitica Daytona coupé, rispetto alla quale ha meno fascino, ma resta una regina di bellezza. La Ferrari 365 GTS/4 fu svelata al Salone di Francoforte del 1969 e prese forma in soli 121 esemplari. Ciò la rende molto rara. Il design porta la firma di Pininfarina, grande maestro dello stile italiano. Nei suoi tratti classici si legge la poesia della “Dolce Vita”. Grandi le emozioni che regala agli appassionati. L’energia dinamica giunge da un motore V12 da 4.4 litri di cilindrata, disposto in posizione anteriore longitudinale, che sviluppa una potenza massima di 352 cavalli a 7500 giri al minuto. Questo cuore, alimentato da 6 carburatori Weber doppio corpo, esprime la sua energia con una base sonora di grandissimo splendore. Chi sta a bordo non può che deliziarsi delle sue melodie meccaniche.

Al cambio manuale a 5 marce il compito di aiutare il conducente a governare le danze dell’auto. Notevoli le performance, con una velocità massima nell’ordine dei 280 km/h. Ottimi i riscontri in termini di accelerazione, ripresa e comportamento dinamico. Anche la frenata è all’altezza, con riferimento al suo periodo storico, grazie ai quattro dischi di cui si giova. La Ferrari 365 GTS/4 segue la più classica architettura delle vetture di Maranello. I buoi sono davanti al carro, i cilindri sono 12, il telaio è tubolare in acciaio, con elementi di vario spessore: la ricetta della vecchia tradizione, espressa nella forma più nobile. Le sospensioni, sia davanti che dietro, sono a ruote indipendenti, con quadrilateri trasversali, molle elicoidali coassiali con gli ammortizzatori telescopici, barra stabilizzatrice.

Ferrari F50

Questa è la spider più intrigante dell’era moderna. È anche molto rara, perché ha preso forma in soli 349 esemplari. Anche se il suo debutto in società avvenne nel 1995, nel nome dell’auto c’è l’omaggio al primo mezzo secolo di vita della casa di Maranello, festeggiato con due anni d’anticipo. Nessuna vettura è imparentata con le monoposto di F1 come lei. Molte le connessioni coi bolidi da Gran Premio. Il motore V12 da 4.7 litri deriva da quello della 640 F1 di Nigel Mansell. Sviluppa una potenza massima di 520 cavalli a 8500 giri al minuto, con melodie orchestrali di assoluto riferimento. Questo propulsore, insieme alla trasmissione, è imbullonato alle spalle della monoscocca in fibra di carbonio e svolge una funzione portante. Si vede che discende dalla monoposto del 1991. Il legame torna ad evidenziarsi nelle sospensioni, di tipo push rod, montate su uniball.

L’ampio uso di materiali compositi e la ricerca dell’effetto suolo rafforza ulteriormente la connessione. Notevole la forza frenante dei dischi Brembo. Il quadro prestazionale è esaltante: accelerazione da 0 a 100 km/h in 3.87 secondi e da 0 a 1000 metri in 21.7 secondi. La velocità massima tocca quota 325 km/h. Sublime la finezza dinamica della Ferrari F50, amata dai grandi collezionisti di “rosse” per la sua natura inebriante e comunicativa. Qui c’è più finezza caratteriale che sulla F40, di cui ha preso il posto, ma il carisma non è paragonabile. Resta il fatto che la F50 è sublime su tutti i fronti, compreso quello stilistico. È un’auto incantevole, specie in configurazione aperta. In questa veste il suo fascino si sublima. Poi c’è quel fantastico motore dietro le spalle…ed è magia.

Ferrari 360 Spider

Ventesima convertibile stradale della casa di Maranello è stata per qualche tempo la spider di riferimento, fra quelle del “normale” listino, per contenuti tecnici, requisiti stilistici e prestazionali. Questa supercar è ancora oggi una regina di bellezza, che coniuga alla perfezione le note dell’eleganza e della sportività. Con lei è iniziato un nuovo corso fra le auto sportive del “cavallino rampante”. Disponibile, come la coupé, sia con cambio manuale che con l’elettroattuato F1, la Ferrari 360 Spider si giova di un telaio monoscocca completamente d’alluminio, con sezioni differenziate. Splendido il taglio stilistico della carrozzeria, totalmente diversa, anche a livello di proporzioni e di architetture generali, rispetto alle “rosse” a motore posteriore centrale viste prima di lei. Nel design si coniuga la ricerca della bellezza al conseguimento di alti carichi deportanti, frutto di un attento studio aerodinamico.

Il compito della spinta fa capo a un motore V8 da 3.6 litri di cilindrata, con 400 cavalli all’attivo. Notevoli i riscontri prestazionali, senza pari nel suo periodo storico: accelerazione da 0 a 100 km/h in 4.6 secondi, da 0 a 400 metri in 12.7 secondi e da 0 a 1000 metri in 23.1 secondi: un soffio meno della versione chiusa. La velocità massima si spinge nel territorio dei 290 km/h. Il comportamento dinamico della 360 Spider risulta ancora oggi piacevole e molto efficace, perché la vettura è nata in modo sano. Splendide le note liberate dal cuore, che suona come un violino. Facile inebriarsi al suo cospetto. Questa creatura della casa di Maranello si concede allo sguardo con lineamenti da regina di bellezza, che entrano nel cuore dalla porta principale. Pininfarina ha fatto con lei un eccellente lavoro, come da radicata tradizione.

Ferrari F430 Spider

La Ferrari F430 Spider è un prezioso distillato del know-how del “cavallino rampante”. L’affascinante linea della sua carrozzeria, firmata Pininfarina, ne anticipa gli elevati contenuti, conciliando la limpida classe con l’applicazione di un’esasperata ricerca aerodinamica, attinta a piene mani dalle competizioni, per incrementare “l’effetto suolo”, ossia quel risucchio capace di incollare l’auto all’asfalto, attraverso lo sfruttamento della sesta faccia (il fondo), con pianale piatto e largo diffusore posteriore. Questa “rossa” offre il differenziale elettronico (E-Diff) e il selettore, ovvero un comando al volante che gestisce in maniera integrata i sistemi che governano la dinamica del mezzo, conosciuto dai piloti della Scuderia come “manettino”.

La F430 Spider è equipaggiata con un propulsore ad otto cilindri a V di 90 gradi di 4.3 litri, capace di erogare una potenza di 490 cavalli a 8.500 giri, con una coppia di 465 Nm a 5.250 giri. Questa corposa unità la rende capace di prestazioni strabilianti: l’accelerazione da 0 a 100 km/h richiede 4.1 secondi (ma in alcune prove fatte dalle riviste specializzate l’auto si è espressa ancora meglio); la velocità massima si spinge nel territorio dei 310 km/h. Sono cifre di grande spessore, che nei suoi anni rappresentavano il riferimento per il settore. Oggi molte auto sono più rapide, ma il quadro emotivo, spesso, non è paragonabile al suo. Ciò che impressiona della F430 Spider è l’handling, davvero notevole anche con il metro odierno. La vettura dispone a richiesta di un impianto frenante con dischi carbo-ceramici, per il massimo rendimento in condizioni di uso estremo. La scatola del cambio robotizzato (anch’essa direttamente derivata dalla F1) consente il passaggio dei rapporti in meno di 150 millisecondi.

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