Intervistato dalla stampa in occasione del Salone dell’auto di Bruxelles il numero uno della casa automobilistica del Biscione, il CEO Jean-Philippe Imparato ha rilasciato interessanti dichiarazioni a proposito del futuro di Alfa Romeo. Il boss francese crede nella resurrezione dell’Alfa Romeo e non mancano le ambizioni per il rilancio di questo brand che ha fatto la storia dell’auto in Italia e nel mondo.
Imparato: senza l’elettrico Alfa Romeo è morta
Imparato ha parlato del lancio di Tonale sul mercato che è stato molto positivo con gli ordini che sono letteralmente esplosi ottenendo risultati assai migliori rispetto a quelli ipotizzati inizialmente. Tonale secondo il CEO offre alla sua casa automobilistica uno sbocco su mercati che fino ad ora non hanno permesso al Biscione di emergere.
Per quanto riguarda le prossime mosse di Alfa Romeo, Imparato ha dichiarato: “Concretamente, ogni anno, avremo qualcosa di nuovo da presentarvi dal 2023 al 2030. Ma, allo stato attuale, devo una risposta a tutti coloro che hanno MiTo e Giulietta e che aspettano da anni un nuovo modello. Quindi avremo un modello più compatto che sarà lanciato nel 2024. E non si chiamerà Brennero. Il suo nome lo scoprirete nell’ultimo trimestre del 2023. Potremmo anche essere in grado di rivelarlo al salone dell’auto di Bruxelles nel 2024.
Per quanto riguarda la nuova supercar che sta per essere lanciata Imparato dice che più che super car preferisce definirla un gioiello. Ma il progetto deve ancora essere validato, nella sua forma, nel suo finanziamento, nei suoi volumi. La decisione verrà presa il 10 aprile. “Il nostro desiderio sarebbe quello di rendere omaggio al passato del marchio preparandoci al futuro e che questo modello possa occupare un posto d’onore accanto alla 8C e alla 4C presso il Museo Storico Alfa Romeo di Arese.”
Per quanto riguarda il futuro elettrico, Imparato è consapevole che ci sono due tipi di fan di Alfa Romeo. Quelli che rimarranno fedeli al termico e che quindi guardano con molta perplessità al futuro elettrico e quelli più “aziendalisti” che sono consapevoli che una Alfa Romeo “non elettrica” significa che Alfa Romeo è morta. E su questo non si scherza. “Le persone devono capire una cosa. Se nel 2021 non avessimo preso la decisione di passare all’elettrico e di puntare sul software, Alfa Romeo non avrebbe superato il traguardo del 2023”.
Imparato ha detto che vuole trasformare Alfa Romeo dalla pecora nera del gruppo in termini di elettrificazione ad essere il marchio migliore sotto questo punto di vista con modelli elettrici di altissimo livello capaci di autonomie di oltre 700 km, di tempi di ricarica brevissimi e di potenze fino a mille cavalli con le versioni Quadrifoglio.
“L’elettrico è l’assicurazione sulla vita di Alfa Romeo. Per due motivi. Il primo riguarda la durabilità, il secondo l’aerodinamica. Il percorso è puramente logico: se punti sull’elettrico, punti sull’aerodinamica, per l’autonomia. Se fai aerodinamica, allora dici “torna alla berlina”. Quindi dici “Benvenuta alla Giulia del futuro”. L’auto elettrica e la piattaforma STLA mi permetteranno di ottenere tipi di carrozzeria che l’auto termica non mi avrebbe concesso. Potremo lavorare su silhouette divertenti e cool che trasmettono emozione.”
“La mia missione è triplice. Per prima cosa ho dovuto riportare l’Alfa Romeo sulla strada della redditività e ci sono riuscito. Ora devo portare un piano di prodotto che vedrà una presentazione all’anno fino al 2030. Infine, devo restituire all’Alfa Romeo la sua identità. Come? Sfruttando gli strumenti, le sinergie e le componenti messe a disposizione dal gruppo Stellantis. Che si tratti di piattaforma, powertrain, architettura elettronica STLA Brain, dati o infotainment, attingerò dalla banca del gruppo ciò che mi serve per mettere tutto insieme e creare delle vere Alfa Romeo. Auto progettate dal nostro designer, nella nostra sede di Torino e sviluppate dai nostri collaudatori a Balocco. E le nostre auto saranno i punti di riferimento del domani.”