Proprio quando niente e nessuno sembrava poter far desistere le associazioni di categoria dal tenere lo sciopero dei benzinai, arriva un parziale, clamoroso dietrofront. Faib Confesercenti ha comunicato, in veste ufficiale, di aver ridotto l’iniziativa da 48 a 24 ore. Dunque, lo stop durerà appena un giorno, segno che ci sono stati dei progressi positivi. Ma andiamo per gradi, così da non perderci nessun aspetto fondamentale della questione.
Sciopero benzinai: Faib Confesercenti fa (parziale) dietrofront
Il Governo ha approvato il decreto Trasparenza, scatenando la reazione dei distributori di carburante, sentitisi violati nei propri diritti. Come abbiamo ricordato nei precedenti articoli dedicati all’argomento, il testo normativo approvato dall’esecutivo prevede delle misure contro eventuali speculazioni. Nella fattispecie, l’esecutivo di Giorgia Meloni ha stabilito di obbligare le stazioni a esporre i prezzi media nazionali e di vendita dei carburanti. Inoltre, al fine di permettere una scelta in piena consapevolezza dei conducenti, le istituzioni politiche hanno disposto la creazione di un’app. Grazie al software, i conducenti avranno modo di conoscere il punto di rifornimento più conveniente. Le idee hanno innescato la tempestiva risposta degli enti di categoria.
Da qui lo sciopero dei benzinai, confermato dopo essere stato provvisoriamente congelato. Gli incontri con il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, non hanno dato gli esiti sperati. Stando alle note congiunte delle sigle, dall’altra parte hanno riscontrato totale fermezza. Nonostante abbiano cercato di individuare una soluzione capace di soddisfare ciascuna delle parti, il Governo si sarebbe ben guardata dal negoziare.
Urso aveva dato dei segnali di apertura, valutando l’idea di sostituire il cartello con un Qr Code o un’app per permettere alla classe degli automobilisti di essere tenuto aggiornato sull’andamento dei prezzi. Dei piani andati a rotoli. Così è stata disposta l’iniziativa, dalle ore 19 di oggi, martedì 24 gennaio, alle 19 di giovedì 26 gennaio. Piani attuati altresì per le tratte autostradali, dalle ore 22 di martedì alle 22 di giovedì.
Lo stop riguarda pure gli impianti di self-service. Un servizio lo avrebbero potuto offrire le stazioni gestite direttamente dalle compagnie petrolifere. Inoltre, in osservanza delle leggi, erano assicurati dei “servizi minimi essenziali”. La situazione ha visto nelle ultime ore degli importanti sviluppi. Consapevole del grave danno arrecato ai conducenti, Urso ha tentato di scongiurare lo scenario in extremis.
Per tale ragione ha convocato l’ennesimo incontro con i gruppi sindacali. Sebbene lo sciopero dei benzinai abbia comunque trovato applicazioni, le associazioni di categoria hanno avuto una divergenza di opinione. Ad avviso di Faib Confesercenti, le nuove aperture dell’esecutivo sono da ritenersi positive. Pertanto, ha modificato i termini dello sciopero dei benzinai, almeno relativamente ai punti vendita a lei associati. Da due giorni è diminuito ad appena uno. In aggiunta, domani esporrà le proprie motivazioni in un dialogo con le altre sigle.
Mediante il comunicato diffuso, sottoscritto esclusivamente da Faib Confesercenti, l’associazione spiega la situazione venutasi a creare. Una volta incontrato il ministro Urso, il gruppo ha analizzato e accolto in termini positivi le aperture avanzate dal dicastero e già formalizzate attraverso un emendamento al decreto Trasparenza. Ad averli convinti sono stati, innanzitutto, le sanzioni meno severe, il ravvedimento sulla cartellonistica e la tempestività nell’agire. Il tavolo di filiera – si legge – è stato convocato in modo celere per far fronte agli storici problemi che attanagliano la categoria. In primis, hanno messo nel mirino le pratiche illegali sotto il piano contrattuale e la riduzione dei costi per i pagamenti elettronici.
Alla luce dei recenti risvolti, in segno di apprezzamento dell’operato di Urso e del suo team di collaboratori, la presidenza Faib ha decretato di fare un passo avanti. Al fine di ridurre quanto più possibile il disagio agli automobilisti, la mobilitazione è portata ad appena un giorno. Quindi, nella mattinata di domani, mercoledì 25 gennaio, si terrà un confronto con le altre associazioni per fornire delle delucidazioni. Irremovibili sul punto si sono, invece, dimostrate Fegica e Figisc/Anisa. Entrambe hanno sì apprezzato la disponibilità a collaborare del ministro; tuttavia, non hanno cambiato idea.
Fonte: Faib Confesercenti