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Carburanti: proseguono i rincari alla pompa

I rincari alla pompa dei carburanti riportano l’ennesimo incremento, a dispetto della riduzione di prezzo dei prodotti raffinati.

Rifornimento carburante

La settimana appena passata agli archivi ha visto la riduzione delle quotazioni internazionali dei prodotti raffinati. Ciò aveva indotto a sperare in un’analoga discesa dei prezzi dei carburanti alle stazioni di servizio. Purtroppo, la realtà non è foriera di gioie per gli automobilisti, che devono ancora fronteggiare l’ennesimo rincaro.

Carburanti: i prezzi vanno avanti a crescere

Pieno carburante

I prezzi alla pompa vanno avanti a salire senza soluzione di continuità. Lo indicano i dati raccolti dall’Osservatorio prezzi del ministero dello Sviluppo economico, sottoposti all’elaborazione della Staffetta Quotidiana.

Alle ore 8.00 di ieri mattina, domenica 29 gennaio 2023, il prezzo della benzina in modalità self service era di 1,880 euro al litro. Il valore segna un incremento di 5 millesimi. La tariffa media è stata di 1,883 euro per le compagnie e di 1,876 euro per i distributori senza logo. Quasi di pari passo è aumentato il diesel, con un incremento di 4 millesimi, per un totale di 1,922 euro al litro. La tariffa media è stata di 1,927 euro per le compagnie e di 1,912 euro per i distributori senza logo.

A proposito, invece, del servito, il prezzo rilevato dei carburanti è stato superiore di 7 millesimi, per un totale di 2,017 euro al litro. La tariffa media della benzina è stata di 2,059 euro per le compagnie e di 1,934 per i distributori senza logo. Il gasolio è salito di 5 millesimi, a 2,059 euro al litro. La tariffa media è stata di 2,014 euro per le compagnie e di 1,971 per i distributori senza logo. Scende, invece, di 1 millesimo il Gpl servito, pari a 0,781 euro al litro. La tariffa media è stata di 0,792 euro per le compagnie e di 0,768 euro per i distributori senza logo.

Stazione di servizio

Netta la riduzione del metano, con meno 12 millesimi, pari a 2,120 euro al chilo. La tariffa media è stata di 2,132 euro per le compagnie e di 2,110 per i distributori senza logo. Il costo elevato del metano ha spinto parecchi conducenti a scegliere forme alternative di distribuzione. Anche se il prezzo applicato ha registrato una contrazione, rimane una voce gravoso per chiunque abbia veicoli così alimentati.

La scorsa settimana è stata parecchio movimentata per le stazioni di rifornimento dei carburanti, con lo sciopero indetto dalle organizzazioni sindacali di 48 ore, poi ridotto a 24 ore dopo alcuni incontro col Governo. Presto in Camera terrà luogo un dibattito con le varie istituzioni parlamentari, in cui le associazioni di categoria presenteranno delle proposte per adattare la politica delle compagnie alle esigenze della popolazione, espresse dall’esecutivo con il decreto Trasparenza.  

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