La direzione Stellantis ha convocato i delegati di Fiom Cgil Basilicata per discutere del futuro dello stabilimento di Melfi. Il gruppo automobilistico è sostanzialmente proiettato a tagliare la forza lavoro. Le sigle rappresentanti sottolineano i forti dubbi sulle condizioni di svolgimento del servizio ed evidenziano come il taglio di 75 membri del personale avrà un impatto sulla percentuale dei contratti di solidarietà. Il timore è che l’intero tutti andranno a rimetterci in termini salariali.
Stellantis Melfi: sindacati allarmati per le novità
La segretaria generale della Fiom Cgil Basilicata, Giorgia Calamita, ha illustrato gli aspetti critici del piano di Stellantis circa la fabbrica di Melfi. Ad avviso dei sindacati, pure in tale occasione la società sta esclusivamente cercando di razionalizzare i costi, con i conseguenti disagi accusati dalla manodopera. L’azienda – ha spiegato Calamita – ha messo in atto varie misure per questioni di efficienza, nel dettaglio:
- lo sfoltimento del personale in linea;
- il ridimensionamento di figure professionali;
- l’incentivo alle uscite volontarie;
- la riorganizzazione della struttura interna;
- l’inserimento di addetti provenienti dall’indotto;
- l’assenza di pulizia nella fabbrica.
L’ultimo pronunciamento del management, che interessa l’organizzazione interna, costituisce l’ennesimo duro colpo inflitto alle condizioni della manodopera e dei salari. La preoccupazione di Fiom Cgil Basilicata è di ravvisare delle pesanti ripercussioni circa le prospettive dei lavoratori. Per Calamita l’imperterrita riduzione dell’organico rappresenta un tema da trattare in maniera approfondita. È richiesto un confronto vero e proprio con i vertici della compagnia, nonché le istituzioni politiche locali e nazionali.
L’ente territoriale definisce “urgente” un incontro a quattr’occhi circa i disagi arrecati dai frequenti stop alla catena di produzione sui prestatori d’opera. Ad avviso di Calamita occorre imbastire un dialogo con i vertici dirigenziali in tempi rapidissimi. Occorre affrontare di petto la situazione industriale di Melfi, in prossimità del passaggio alla mobilità elettrica.
L’invito al colosso italo-francese-americano è di dare delle garanzie sull’occupazione e la saturazione degli impianti, in conformità con l’intesa sottoscritta a giugno 2021. Il dibattito regionale andrà sfruttato per mettere al corrente Stellantis sul malessere avvertito dall’area. Per governare la transizione, Fiom chiede alla Regione Basilicata:
- nuovi strumenti e finanziamenti;
- nuovi ammortizzatori sociali;
- sostegni concreti per la forza lavoro;
- riduzione dei turni lavorativi;
- integrazioni salariali;
- percorsi formativi.
Fonte: Basilicata24