Gli ottimi risultati commerciali messi a segno dal mercato automobilistico italiano a gennaio 2023 (almeno se rapportati con dodici mesi prima) danno vitalità alle Case. Nel nostro Paese ha brillanto soprattutto Stellantis, premiata a suon di immatricolazioni dagli acquirenti. Che hanno apprezzato l’offerta ricca e dalle numerose sfaccettature del colosso italo-francese-americano, diretto da Carlos Tavares.
Entrando nel dettaglio, lungo la nostra penisola il totale di registrazioni complessive ha avuto un incremento del 18,96 per cento in confronto a gennaio 2022. Dei segnali positivi ci sono, tra cui il fatto che per il quarto mese di fila il trend è positivo.
Stellantis: cresce la stima a Piazza Affari
In una nota ufficiale, Unrae ha attribuito i risultati anche ai bassi valori di un anno fa. Effettivamente all’epoca vi fu un crollo del 27,5 per cento, a causa dei rinomati problemi di approvvigionamento. Le difficoltà sofferte dagli operatori della filiera nel procurarsi le materie prime e i componenti nell’esercizio dell’attività ebbe un impatto indiretto sul potenziale pubblico. Principalmente frenati dalla penuria dei chip, i Costruttori avevano allungato i tempi di consegna in maniera considerevole. E, di conseguenza, chi cercava una soluzione nel breve-medio termine ha dovuto valutare delle soluzioni alternative, tipo l’usato.
Questo ha giovato ai privati che avevano un veicolo da vendere, mentre sul versante del nuovo affioravano continue difficoltà. Adesso le statistiche sembrano incoraggianti, a maggior ragione per le compagnie leader delle immatricolazioni. Stellantis ha messo a segno un aumento delle targhe del 12,3 per cento. E poteva fare addirittura meglio, se due dei suoi tanti marchi avessero retto il passo, appartenenti alla metà francese: se l’Opel ha avuto una flessione del 12 per cento, la Peugeot ha persino avuto un crollo del 22 per cento.
Inoltre, le rilevazioni degli analisti hanno permesso di stabilire che nel territorio d’oltralpe le registrazioni hanno avuto una crescita del 5 per cento. Eppure, le realtà del gruppo nato nel 2021, dalla fusione tra Fiat Chrysler Automobiles e Peugeot Groupe, hanno lamentato una contrazione dell’11 per cento. Hanno soprattutto inciso i passi indietro compiuti da Peugeot (meno 14 per cento) e Citroen (meno 27 per cento). Per capire se si tratti di una semplice battuta a vuoto o di un indicatore rilevante occorrerà tenere monitorata gli sviluppi futuri. Negli Stati Uniti le targhe hanno avuto un’impennata del 4 per cento.
Nulla di ciò toglie il forte appeal goduto da Stellantis in Italia suffragato dai conteggi di gennaio. La risposta di Piazza Affari non si è fatta attendere, visto che già nella giornata seguente la pubblicazione i titoli hanno avuto un incremento di valore dell’1,7 per cento, collocandosi a 14,74 euro.
Gli esperti di Equita hanno commentato in termini positivi l’apertura del 2023 con il graduale miglioramento della fornitura di componenti essenziali nello svolgimento delle regolari operazioni. Tuttavia, hanno evitato di dare adito a facili entusiasmi, sottolineando come i numeri siano pure frutto degli ecobonus corrisposti dal Governo italiano.
I professionisti del ramo azionario hanno confermato il giudizio Buy sulle Stellantis con l’indicazione di un prezzo obiettivo a 19 euro. Adotta maggiore prudenza Intermonte, che si è mantenuta sul Neutral con target di prezzo a 14,9 euro.
Le immatricolazioni conseguite a gennaio 2023 in Italia, Francia e Spagna, che costituiscono globalmente il 23 per cento di Stellantis, hanno avuto una crescita del 21 per cento a livello del mercato, dettato pure dal rendimento sottotono del 2022.
I professionisti di Intermonte hanno quindi evidenziato che i valori sono inferiori del 28 per cento rispetto alle performance del 2019. Dello stesso avviso è Banca Akros, a sua volta ferma su Neutral, con un target di prezzo a 15 euro. Predicano, invece, ottimismo Intesa San Paolo e Mediobanca, entrambe “Buy”, con, rispettivamente, un prezzo obiettivo di 16,6 e 21,1 euro.
Fonte: Il Messaggero