Automobilista non dovrà pagare la multa per superamento del limite di velocità e andrà risarcito delle spese legali perché il cartello riportante la presenza dell’autovelox era a terra. Succede a Trento, dove una conducente ha avuto la meglio nella battaglia giuridica per fatti risalenti al mese di aprile dello scorso anno. Circolava lungo la strada statale Valsugana a 84 km/h di velocità, a dispetto del limite massimo di 70 km/h.
Infrange il limite di velocità ma vince il ricorso: il cartello che segnalava l’autovelox era caduto
La responsabile non ha avuto nulla da ridire a proposito del valore stabilito dal telelaser, bensì si è concentrata sull’assenza di un cartello in cui venisse riportato che era in funzione il rilevatore della velocità di marcia. L’accertamento ha avuto luogo in una postazione né visibile né segnalata in maniera preventiva da apposito cartello, in contrapposizione con le indicazioni fornite da Minniti ormai sei anni fa e tuttora in vigore.
Per spuntarla, la donna si è servita di un video da lei stessa registrato lo stesso giorno, a distanza di pochi minuti dal transito nel tratto stradale. Un elemento che ne ha suffragato la veridicità delle affermazioni e per tutta risposta ha avuto la meglio. Ad aver fatto propendere il giudice verso tale sentenza la mancata segnalazione del rilevamento di velocità.
Il cartello mobile preposto era, infatti, caduto a terra e, pertanto, i guidatori non avevano di prenderne visione. Le prove avanzate dall’amministrazione sono state ritenute insufficienti e, di conseguenza, il giudice di Pace ha annullato la sanzione comminata dalle Forze dell’Ordine.
Il pronunciamento è sostenuto dall’art. 142 co. 6 bis del Codice della Strada, in cui viene stabilita la segnalazione preventiva delle postazioni di controllo sulla rete stradale addette al rilevamento della velocità. Gli strumenti impiegati dalle autorità vanno poste in evidenza, alla portata visiva dei conducenti.
Ciò mediante il ricorso a cartelli o dispositivi di segnalazioni luminosi, in conformità alle norme previste nel regolamento di esecuzione del testo legislativo. Ascoltate le versioni di entrambe le parti, il giudice di Pace di Trento ha deciso di accogliere il ricorso della donna, la quale non solo sarà sgravata dal pagamento della multa, bensì verrà pure rimborsata delle spese legali.