I presidenti dell’ACI, Angelo Sticchi Damiani, e dell’Istat, Giorgio Alleva, commentano positivamente gli ultimi dati riportati dai due istituti relativi alle morti per incidenti stradali, un rapporto che viene pubblicato mentre si sta discutendo sulle riforme del Codice stradale e soprattutto nel contesto del piano dell’Unione Europea intento a diminuire i morti su strada con programmi di prevenzioni, provvedimenti concreti per trasporti e strade migliori. Potete approfondire qui.
I numeri del rapporto Aci Istat
I numeri parlano chiaro e il rapporto Aci Istat riportano le seguenti cifre: nel 2013 il numero delle vittime si è ridotto del 9,8%, sono diminuiti anche i feriti con -3,5% e il numero degli stessi incidenti, -3,7%. Tra luglio e agosto si è verificato un picco tra decessi e incidenti, ma in sostanza il numero dei sinistri tende a diminuire infatti nel 2012 si riportava un dato di 188.228 mentre nel 2013 ci sono stati soltanto 181.227 incidenti. Il numero di persone decedute è di 3385 rispetto ai 3753 dell’anno precedente, mentre il numero dei feriti è di 257,421. In sostanza ogni giorno ci sono 497 incidenti, 9 vittime e 705 feriti al giorno. Il rapporto indica che la domenica è il giorno in cui si verificano più incidenti, di notte il numero cresce fuori città mentre durante la settimana un terzo degli incidenti avviene nei grandi centri. Il tratto più pericoloso sembra essere il Raccordo Autostradale di Reggio Calabria che registra in media 14 incidenti ogni chilometro, anche la Roma Aquila A24 registra la maggiore incidenza.
Formazione e ricerca migliorano i risultati
Secondo Angelo Sticchi Damiani, la sicurezza stradale è migliorata grazie ad una maggiore consapevolezza dei conducenti. “La formazione – dichiara il presidente dell’ACI – e la sensibilizzazione funzionano, quindi vanno intensificati gli sforzi per l’educazione di tutti gli utenti della strada. Le novità del Codice annunciate dal Parlamento, alle quali ACI ha contribuito fattivamente, potranno accelerare i miglioramenti permettendo al nostro Paese il raggiungimento degli obiettivi imposti dall’Unione Europa”.
Giorgio Alleva, invece, presidente Istat, ha commentato “Nonostante gli sforzi già compiuti per recuperare le posizioni di altri Paesi europei, occorre non abbassare la guardia, intensificare l’azione preventiva sul sistema della mobilità e disporre di dati affidabili e di qualità affinché le politiche per la sicurezza stradali siano basate su evidenze scientifiche. Produrre informazioni di qualità è un’attività complessa ed anche costosa, ne sono consapevoli tutte le istituzioni pubbliche che contribuiscono alla rilevazione degli incidenti stradali. Anche per rendere un servizio sempre più utile al Paese, è necessario mantenere alta l’attenzione e rafforzare gli sforzi per aumentare la tempestività e la qualità delle informazioni trasmesse all’Istituto”.
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