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Dino 206 S ex Ferlaino all’asta: si profilano cifre stellari

Quando viene messa in vendita un’auto straordinaria come la Dino 206 S, l’interesse va alle stelle.

Dino 206 S
Foto da profilo Twitter di RM Sotheby's

Opportunità imperdibile per i collezionisti più facoltosi che vogliano mettere in garage una splendida Dino 206 S. L’esemplare, del 1967, sarà proposto all’asta da RM Sotheby’s, nella sessione di vendita del 15-17 febbraio, a Pompano Beach (Florida). Non si hanno notizie sulle stime, ma il prezzo di aggiudicazione sarà certamente stellare. Si tratta dell’esemplare con telaio numero 032 ed è uno dei 2 equipaggiati con il motore Tipo 233, che segnò uno step evolutivo sul cuore del modello. Questa è una delle Sport più belle degli anni ’60, quindi di sempre.

La Dino 206 S di cui ci stiamo occupando è stata restaurata da Ferrari Classiche nel 2014 ed è certificata con il Red Book. Nel suo passato sportivo, diverse cronoscalate disputate in Italia, nei tempi romantici dell’automobilismo. Ultima delle 13 vetture della specie, realizzate in versione Spyder dalla casa di Maranello (su 18 esemplari totali), fu venduta da nuova a Corrado Ferlaino, noto sia come pilota che, soprattutto, come proprietario della squadra di calcio del Napoli. Con lui uno dei più grandi calciatori di tutti i tempi, Diego Armando Maradona (anch’egli appassionato di Ferrari), giunse nella squadra partenopea.

Facile intuire come vetture così prestigiose ed esclusive siano difficili da trovare in vendita. I fortunati collezionisti che ne posseggono una, la tengono stretta, amorevolmente custodita in garage da mille e una notte. Ecco perché l’asta di RM Sotheby’s avrà una forza di richiamo straordinaria. La Dino 206 S è un gioiello della migliore specie. Ad animarne le danze provvede un motore V6 da 2 litri di cilindrata, disposto in posizione posteriore e sviluppato da tecnici il cui apparato genetico è farcito di elementi acquisiti tra Le Mans e la Targa Florio.

Le origini corsaiole di questa creatura sono testimoniate dalla (grande) potenza che è in grado di sviluppare in rapporto alla cilindrata: 220 cavalli a 9000 giri al minuto. Il dato assume maggiore consistenza se lo si mette in relazione al peso ridotto dell’auto. Questo agevola le sue dinamiche, fluide e ben calibrate. A smorzare le danze provvedono quattro dischi autoventilanti della Dunlop. L’esperienza di guida, preziosa per la precisione del comportamento, viene gratificata anche da un sound fuori dal comune, per timbro di voce e ritmica. Questo propulsore suona come un violino Stradivari, per inebriare di emozioni l’apparato uditivo, nel solco della migliore tradizione delle sculture di Maranello, mai deludenti su questo fronte.

La Dino 206 S è una sorta di Ferrari 330 P3 in scala. Come questa fu realizzata dalla Carrozzeria Drogo. I suoi tratti sinuosi ed armonici la rendono scultorea. Parlare di un capolavoro è assolutamente corretto. Questa vettura potrebbe trovare spazio, tranquillamente, nel cuore dei saloni espositivi del Louvre di Parigi. Secondo la ricerca dello storico della Ferrari Marcel Massini, il telaio 032 dopo alcuni passaggi di proprietà in Italia, finì in Francia, nel 1979, dove rese ancora più preziosa la mitica raccolta di Pierre Bardinon, che per lungo tempo è stato il migliore collezionista Ferrari al mondo. Il suo castello al Mas du Clos ha custodito per anni alcune delle “rosse” più belle ed esclusive di sempre.

Negli anni ’80 questa vettura finì nelle mani del parigino Jacques Setton, anche lui grande raccoglitore di “cavallini rampanti” da sogno. Poi la Dino 206 S in esame fu acquistata, nell’ordine, da Robs Lamplough e Carlos Monteverde. Quest’ultimo la portò spesso in gara nel Ferrari Historic Challenge. Qui, purtroppo, si rese anche protagonista di un incidente, che produsse una lunga sosta in officina. L’auto è poi finita in un importante garage statunitense. Nel 2014 è giunto un restauro completo presso lo stabilimento Ferrari, con certificazione Red Book. Ora la piccola Sport di Maranello torna sul mercato, offrendo un’occasione incredibile a chi ama le auto più esclusive e non deve fare i conti con le ristrettezze economiche dei comuni mortali.

Fonte | RM Sotheby’s