Cinque esemplari in rappresentanza dei 3 modelli della stirpe Ferrari Testarossa, tutti provenienti dallo stesso garage, saranno offerti alla tentazione dei potenziali acquirenti nel corso dell’asta di RM Sotheby’s a Villa Erba il 20 maggio prossimo. Le auto proposte sulle rive del Lago di Como appartengono alla “Black On Black Collection“, quindi sono tutte di colore nero. Non è previsto alcun prezzo di riserva, ma si può immaginare un valore di aggiudicazione degno del rango. Della partita, una Ferrari F512 M del 1996, che è la più recente interpretazione della serie.
Insieme a lei, a Cernobbio, saranno battute all’asta una 512 TR del 1992, una Testarossa ‘Monodado’ del 1987, una Testarossa ‘Monospecchio’ del 1986 e una Testarossa del 1989. Sono i modelli con cui si è scritto il percorso evolutivo di un mito. Le loro forme sono familiari ad ogni persona del mondo. D’altronde stiamo parlando di un’icona a quattro ruote. Il modello, nel tempo, ha subito degli aggiornamenti, che hanno segnato il suo ciclo commerciale. Se per la 512 TR si possono spendere solo parole di lode, per la successiva F512 M emerge qualche perplessità per alcune scelte stilistiche. Scopriamo più da vicino la mitica famiglia.
Ferrari Testarossa
Questa è l’auto che ha portato la stirpe al debutto. È anche la più iconica della famiglia. Negli anni ottanta tutti ne volevano una. Il fascino delle sue linee è conturbante. Pininfarina, nel disegnarne i tratti, ha avuto un’ispirazione celestiale. Impossibile non innamorarsi delle sue forme spaziali. Nella vista posteriore e di 3/4 posteriore resta un esempio di insuperata bellezza. Incredibile il suo splendore. Ancora oggi, quando se ne incontra una per strada, si resta a bocca aperta. Pensate all’effetto che fece in occasione del suo debutto, al Salone dell’Auto di Parigi del 1984.
Discendente diretta della 512 BB, di cui conserva la base meccanica, la Testarossa si offre allo sguardo con un look futuristico. Esuberante la sua personalità stilistica, ma anche il cuore è all’altezza. Qui la spinta fa capo a un motore a 12 cilindri a V di 180° di 4942 centimetri cubi di cilindrata, con quattro valvole per cilindro, che eroga 390 cavalli di potenza massima, per una velocità di punta superiore ai 290 km/h. La sua azione è condita da musicalità meccaniche di ordine superiore, che inebriano ad ogni colpo sull’acceleratore.
Ferrari 512 TR
Questa è la prima revisione stilistica della Testarossa, specchio di contenuti tecnici rinnovati, per preservare la sua leadership prestazionale. Dello stile del nuovo modello si è occupato Pietro Camardella, per Pininfarina. Il designer salernitano ha saputo svolgere, con sublime grazia, un compito che avrebbe fatto tremare i polsi di tutti. Come si può facilmente intuire, mettere mano a un’icona di bellezza, evolvendola in modo impeccabile, è un esercizio per pochi eletti. Lui è fra questi. Difficile immaginare un risultato migliore nel processo evolutivo.
La Ferrari 512 TR, il cui debutto prese forma al Salone dell’Auto di Los Angeles del 1992, è ancora più muscolare e forte della Testarossa, senza perdere una virgola della sua grandissima eleganza. Se la presenza scenica è al top, non meno coinvolgente è la magia del rinnovato motore a 12 cilindri da 5 litri di cilindrata, ora dotato di iniezione elettronica Bosch Motronic M2.7 e con diversi aggiornamenti su pistoni, albero motore, condotti di aspirazione e di scarico. La potenza massima è di 428 cavalli a 6750 giri al minuto, per una velocità massima di 314 km/h.
Ferrari F512 M
Dopo l’eccellente prova regalata dalla 512 TR, nell’ambito del processo evolutivo della stirpe Testarossa, un po’ di delusione è giunta da questa vettura, ultima discendente della nobile famiglia. Per quanto sublime, la Ferrari F512M è infatti l’interpretazione meno riuscita della serie. Rara più delle altre, ha un look meno armonico dei modelli che l’hanno preceduta. Alcune scelte stilistiche profumano di forzatura e non l’hanno consegnata al cuore degli appassionati come le altre.
Il debutto in società del modello avvenne al Salone dell’Auto di Parigi del 1994. Alcune modifiche al motore consentirono di elevare fino a 440 cavalli la potenza massima del 12 cilindri da 4943 centimetri cubi di cilindrata. La velocità massima crebbe a 315 km/h e il temperamento divenne ancora più incisivo. In totale questo modello ha preso forma in 501 esemplari. Dalla sua, un’efficienza aerodinamica migliorata e un comportamento stradale ancora più preciso ed appagante. Anche sul piano della finezza costruttiva ha messo a segno dei progressi, ma lo stile non può essere paragonato a quello sublime della Testarossa e della 512 TR.
Fonte | RM Sotheby’s