Maserati è uno dei marchi nobili dell’automobilismo mondiale. Nel corso della sua storia ha prodotto tante vetture da sogno, sia stradali che da gara. Anche se negli anni ottanta il suo mito ha rischiato di sfiorire, il “tridente” ha saputo riprendere quota, grazie ad alcuni modelli azzeccati usciti dopo le serie Biturbo. Così è rinata la connessione con la migliore tradizione aziendale. Di particolare fascino, per gli appassionati di auto sportive, sono le creature a motore posteriore centrale. Qui ne abbiamo scelte 3 che non possono mancare nelle migliori collezioni. Seguiteci nel nostro viaggio alla loro scoperta. Girate la chiave: si parte!
Maserati MC20
Siamo sul binario della stretta attualità, con un modello che riporta il “tridente” nel mondo delle supercar dalle architetture più corsaiole. Iniziamo dall’estetica, dicendo subito che la Maserati MC20 è un’auto dalla bellezza superlativa. Le sue forme pulite e scultoree, che trasmettono con classe le note dell’aggressività, le hanno permesso di guadagnare il “Best of the Best” ai Red Dot Awards – Product Design 2021, assegnato da una giuria di esperti internazionali. Fra gli elementi esotici, le portiere ad ali di gabbiano, che aggiungono ulteriore magia al modello.
Stupisce il modo in cui la ricerca aerodinamica, molto raffinata, si coniughi in modo perfetto alla purezza del design, che non viene sporcato da nessun elemento funzionale alla causa della deportanza. Gli uomini del centro stile della casa modenese hanno fatto un lavoro eccezionale. Se l’estetica conquista, il resto non è da meno, a partire dal motore. Si tratta del V6 Nettuno da 3 litri di cilindrata, che sviluppa una potenza massima di 630 cavalli, con un picco di coppia di 730 Nm. L’unità propulsiva, disposta in posizione posteriore centrale, esprime la sua forza con un’erogazione travolgente.
Per passare da 0 a 100 km/h, la Maserati MC20 ha bisogno di meno di 2.9 secondi. Dopo 8.8 secondi, con partenza da fermo, i 200 km/h sono già un ricordo. La velocità massima si spinge oltre la soglia dei 325 km/h. Il comportamento dinamico è in linea con le migliori aspettative, per soddisfare anche i palati più raffinati. Buono il dato del peso, pari a 1470 chilogrammi. Questo dato è stato reso possibile dall’ampio uso di materiali compositi sulla scocca e sulla carrozzeria. Se ne giovano la maneggevolezza e la guidabilità. Per chi ama il vento sopra la testa, c’è la versione scoperta, battezzata Cielo.
Maserati MC12
Sorella della Ferrari Enzo, ha delle caratteristiche che la rendono molto specifica. La Maserati MC12 ha portato il marchio del “tridente” nell’Olimpo delle supercar. Le sue linee sono da prototipo di Le Mans, ma con lei si può fare anche un salto in centro, per un aperitivo con gli amici, anche se non è questo il suo habitat naturale. Sicuramente il fascino non le manca. Ad alcuni potrà anche sembrare eccessiva, ma è proprio l’esuberanza caratteriale a renderla unica.
Il frontale e la vista di 3/4 anteriore sono da antologia. Anche la fiancata è speciale, mentre la coda, totalmente piegata alle esigenze dell’aerodinamica, paga dazio in termini di stile, con i suoi tratti sbilenchi. Nel complesso, però, è un macchina che lascia a bocca aperta. Si tratta, indubbiamente, di un’opera d’arte della scuola italiana ed è l’auto più esclusiva dell’era moderna della casa modenese. L’energia dinamica giunge da un motore da 6 litri di cilindrata, a 12 cilindri, con angolo di 65° fra le bancate, proveniente da Maranello. In pratica è quello della Enzo, depotenziato a 630 cavalli, espressi a 7500 giri al minuto, su un peso di 1335 chilogrammi.
Di ottimo spessore il comportamento dinamico, che fa il paio con un livello di performance di ordine superiore. L’accelerazione da 0 a 100 km/h passa nel mondo dei ricordi dopo 3.8 secondi, mentre la velocità massima si spinge oltre la soglia dei 330 km/h. Come riferito in altre circostanze, il telaio della Maserati MC20 è a scocca portante in carbonio e honeycomb di nomex, con strutture anteriori e posteriori in alluminio. Notevole la sua robustezza. Questa concorre all’efficienza del suo handling. I freni sono all’altezza delle aspettative e garantiscono rallentamenti perentori.
Maserati Bora
Anche questa è un’auto sportiva speciale del “tridente”. Prodotta dal 1971 al 1978 è stata la prima stradale del marchio col motore alle spalle dell’abitacolo. In ambito agonistico l’architettura in esame, invece, aveva trovato applicazione già nella Tipo 63 del 1961. Lo stile muscolare ma raffinato della Maserati Bora porta la firma di Giorgetto Giugiaro per Italdesign. Nei suoi tratti si leggono i segni dell’eleganza, dell’armonia, della fluidità, della possanza fisica.
La coupé a due posti secchi della casa modenese ha un telaio monoscocca in acciaio, con telaietto ausiliario al retrotreno. Qui trova accoglienza il suo motore V8 da 4.7 litri di cilindrata, che eroga una potenza massima di 310 cavalli. Il profilo prestazionale è degno del blasone, almeno con riferimento al periodo storico di appartenenza. Lo scatto da 0 a 100 km/h viene liquidato infatti in 6.2 secondi, con una spinta vigorosa fino alla punta velocistica, oltre quota 270 km/h. Ancora migliori le performance delle versioni europee consegnate a partire dal 1976, che si giovano di un step evolutivo sul cuore ad otto cilindri, cresciuto a 4.9 litri di cilindrata.
La potenza ha così recuperato altri 20 cavalli, passando a quota 330 cavalli. Ovvi i vantaggi sulla tempra dinamica, resa ancora più vivace. Sulla Maserati Bora, per la prima volta su un modello stradale del “tridente”, sono state scelte le sospensioni indipendenti su tutte le ruote. Una finezza ingegneristica aggiuntiva, perfettamente intonata allo spirito del modello. Si può parlare di un’auto dall’indole rock, che ha in qualche modo aperto le porte alle successive MC12 ed MC20, di cui può essere considerata una specie di madre spirituale o concettuale, se vi piace un linguaggio più pratico.