La conclusione del GP del Bahrain certifica quanto era apparso evidente ieri e forse ancora prima durante i test pre stagionali disputati sul medesimo tracciato del Sakhir. Davanti a tutti c’è infatti ancora la Red Bull che con Max Verstappen agguanta la prima vittoria stagionale, la 36esima della carriera del pilota olandese nel Circus. Si apre con una doppietta a marchio Red Bull l’avvio della stagione 2023 di Formula 1, dal momento che alle spalle di Verstappen c’è il compagno di squadra Sergio Perez.
Una doppietta, quella della Red Bull al GP del Bahrain, che introduce seri interrogativi sulla competitività degli altri visto che il terzo posto di Fernando Alonso, grande protagonista del weekend con l’Aston Martin, è distante praticamente mezzo minuto dalla vetta. In questo modo Max Verstappen conclude un weekend da grande protagonista, avendo cominciato l’appuntamento del GP del Bahrain dalla prima casella disponibile in Griglia di Partenza.
La superiorità imposta dalla nuova RB19 di casa Red Bull appare a tratti spaventosa; entrambe le monoposto, gestite in pista da Chris Horner, sono apparse perfettamente in grado di reggere l’usura delle nuove Pirelli potendo contare persino sull’utilizzo di due treni di Soft senza patire alcun problema.
Al GP del Bahrain ha sorpreso l’Aston Martin, ma ha deluso la Ferrari
Il GP del Bahrain ha confermato anche le ottime doti espresse dalla nuova Aston Martin AMR23. Se i due della Red Bull sembrano fare tutto un altro sport, alle loro spalle si è issato il talento cristallino di Fernando Alonso che a 41 anni è ancora in grado di salire sul gradino più basso del podio totalizzando la 99esima presenza ai primi tre posti di un Gran Premio di Formula 1.
Si può dire che il debutto della Aston Martin in Bahrain può fare sorridere l’intero team e lo stesso Fernando Alonso che è stato tra i protagonisti assoluti dell’appuntamento disputatosi al Sakhir. Se si guarda ai risultati odierni, l’Aston Martin diviene la seconda forza di questa primissima fase di stagione: Alonso ha infatti sopravanzato l’ex compagno di squadra Lewis Hamilton, con una Mercedes W14 ancora indietro, e anche Carlos Sainz con una Ferrari SF-23 che ha ancora molto da rivedere. La vera sorpresa è quindi proprio la AM23, magistralmente condotta da Fernando.
Niente da fare quindi in casa Ferrari. La nuova SF-23 ha deluso in accordo con distacchi dalle Red Bull assolutamente ampi. Dati che forse non ci si aspettava in questi termini, riscontri che quindi deludono e che pongono Carlos Sainz, unico pilota del Cavallino Rampante ad aver visto la bandiera a scacchi, solamente al quarto posto finale. Se Charles Leclerc aveva provato a stringere i denti fino all’ultimo, al 39esimo dei 57 giri totali ha dovuto accostare per un qualche problema alla power unit; difficilmente però il monegasco avrebbe potuto lottare per le posizioni di vertice, visto che probabilmente avrebbe concluso fra il terzo e il quarto posto.
Emerge quindi che la nuova Ferrari SF-23 sembra non disporre del passo dei migliori, caratteristica negativa che si somma alle problematiche di affidabilità che sembrano non essere quindi state completamente risolte. I 48 secondi di gap del quarto posto di Carlos Sainz dal primo di Max Verstappen sono indice di una competitività che sembra latitare. La Red Bull è ancora la monoposto da battere e davanti a Ferrari e Mercedes potrebbe esserci persino l’Aston Martin che ha compiuto il balzo più corposo nel passaggio dal 2022 al 2023. A Maranello bisognerà darsi da fare e cambiare passo definitivamente.
Mercedes W14 da rivedere e Alfa Romeo a punti
Nell’analisi dei peggiori rientra purtroppo anche la Mercedes. Lewis Hamilton è il primo dei piloti della Stella a raggiungere il traguardo, sebbene quinto con 50 secondi di distacco dalla prima piazza di Max Verstappen al GP del Bahrain. Settimo George Russell con l’altra W14; Toto Wolff ha già ammesso di dover cambiare passo e potrebbe esserci già pronta una monoposto della Stella dotata di specifiche differenti.
Molto bene Lance Stroll con l’altra Aston Martin. Il canadese, reduce da un incidente e non ancora in perfetta forma, ha inserito la sua AMR23 al sesto posto fra le due Mercedes. Un ulteriore indice della competitiva della nuova monoposto di Dan Fallows e Luca Furbatto.
Molto bene l’Alfa Romeo che grazie ad una buona strategia conduce Valtteri Bottas ai primi punti dell’anno grazie ad un concreto ottavo posto finale davanti a Pierre Gasly, al debutto con la Alpine, che ha limitato i danni delle tre penalità inflitte al compagno di squadra Esteban Ocon nonostante fosse partito dalle retrovie. Da segnale il giro più veloce di Guanyu Zhou che ha concesso un punticino al cinese dell’Alfa Romeo, nonostante il 16esimo posto finale. Ha chiuso la Top Ten Alexander Albon con la Williams che ha preceduto Yuki Tsunoda con un’AlphaTauri sicuramente al di là dall’essere competitiva. Malissimo la McLaren con Lando Norris ultimo al GP del Bahrain (in 17esima piazza) e il compagno di squadra, il debuttante Oscar Piastri, ritirato. Delude la Haas, che con Nico Hulkenberg scattava dalla decima piazza finito 15esimo alle spalle di Nick De Vries con l’altra AlphaTauri a sua volta dietro a Kevin Magnussen (Haas) e Logan Sargeant 12esimo con la Williams.