Dal simulatore alla pista, Ferrari ha applicato una nuova metodologia di lavoro per riuscire a progettare la nuova Ferrari 499P, veloce e affidabile. Dall’annuncio del ritorno del cavallino rampante nella top class dell’endurance nel febbraio 2021, al debutto nella classe Hypercar del FIA World Endurance Championship (WEC) il 17 marzo 2023, lo sviluppo della 499P ha attraversato diverse fasi. Un lavoro di squadra che ha coinvolto un team composto da oltre 30 ingegneri.
Due date sono state essenziali per il cronoprogramma: lo shakedown del 6 luglio 2022 e il debutto in gara. Giuliano Salvi, Ferrari GT & Sports Race Cars Race & Testing Manager, ha affermato che ci sono state tre fasi principali: simulatore, banco e pista.
Ferrari 499P: lo sviluppo della nuova hypercar è stato seguito da oltre 30 ingegneri
La parte concettuale della nuova hypercar è stata sviluppata al simulatore, quindi è iniziato il contemporaneo lavoro al banco, dove ogni input ricevuto dalle prove al simulatore veniva raccolto e analizzato. Quando la vettura ha raggiunto un certo livello di maturità, il brand di Maranello ha iniziato il lavoro in pista.
I circuiti per i test sono stati scelti sia per le loro caratteristiche che nell’ottica di ottimizzare il poco tempo a disposizione. Fiorano, Imola, Mugello e Vallelunga, poi Paul Ricard, Aragon e Portimão (tre tracciati europei adatti alle prove endurance) e Portimão, Monza e Sebring (piste che ospiteranno round del WEC).
Complessivamente, le due vetture hanno percorso oltre 24.000 km prima di marzo. Per la Ferrari 499P, i test in pista – una volta che è stata omologata – hanno un numero contingentato. Per cui i tecnici hanno cercato di sfruttare ogni opportunità per l’integrazione efficace di tutti i sistemi e per migliorare il livello di affidabilità dei componenti dell’auto.
La continua interazione tra digitale e reale ha permesso di mettere a punto le varie componenti della 499P, sfruttando al contempo due esemplari e impiegando un gruppo di lavoro composto da 30 ingegneri. Durante lo sviluppo, il lavoro in pista rappresenta circa il 70% dell’impegno mentre il 30% rimanente al simulatore.
La prima fase di sviluppo si è concentrata sulla gestione elettronica per coordinare il sistema ibrido a 800V in un layout 4WD, composto da un motore elettrico all’anteriore e un propulsore termico al posteriore. Individuate le problematicità, sono state risolte affinché gli ingegneri potessero avere un programma il più continuo possibile.
Lo sviluppo si basa su due principali filoni
I principali filoni di sviluppo sono due: prestazione e affidabilità. Quando parte il programma, ci sono dei modelli ricavati dalla simulazione digitale che stabiliscono come la vettura dovrà comportarsi nella realtà. Far convergere virtuale e reale è la sfida ultima dello sviluppo, ha dichiarato Salvi.
Il lavoro al simulatore permette di moltiplicare la capacità di calcolo e di modellare scenari molto differenti, aspetti fondamentali per lo sviluppo della performance. Poi arriva il momento dei primi test reali, una fase sulla quale Ferrari ha lavorato con un approccio innovativo, seguendo una nuova metodologia.
Terminato un test ogni componente, viene analizzata e se si riscontrano difetti o problemi questi vengono classificati in categorie. Stabilita una priorità nelle categorie, si affrontano i singoli problemi, si modificano eventuali pezzi e si migliora il prodotto-vettura. Tutto questo contribuisce ad affinare l’affidabilità.
Nello sviluppo di un’hypercar come la Ferrari 499P non è raro riscontrare delle criticità che, una volta risolte, formano il patrimonio d’esperienza essenziale durante il campionato. Le aree che si sono dimostrate più complesse sono state l’elettronica, la parte legata al powertrain ibrido e al sistema 4WD, ma test dopo test è stata migliorata la gestione.
Lo sviluppo, in ogni caso, non si arresta con l’inizio del Campionato Mondiale Endurance. Come in ogni nuovo progetto, ogni km accumulato fornisce informazioni essenziali. Ferrari sarà impegnata in pista ogni qualvolta ne avrà l’opportunità per proseguire con le attività di sviluppo dell’affidabilità e miglioramento della competitività.