Una Subaru WRX STI da rally è stata dotata di un motore V8 Ferrari. Il tuning, di discutibile ingegneria genetica, ha preso forma negli Stati Uniti d’America. E dove, se non lì? Per il trapianto del cuore emiliano sul corpo della vettura giapponese, l’autore dell’intervento ha sudato le proverbiali sette camicie. Questo non ha frenato la spinta del proprietario, che ha voluto a tutti i costi completare l’opera sul suo mezzo.
Il tizio, di nome Sam Albert, si è orientato sull’otto cilindri di Maranello non solo per guadagnare visibilità mediatica. A quanto pare sono state motivazioni di natura più “pratica” a sancire la scelta dei pistoni “rampanti”. Lui è uno corre nei rally dall’altra parte dell’Oceano. Quest’anno voleva sorprendere (e sorprendersi) con qualcosa di diverso. Così ha spulciato il regolamento della sua classe di gara, notando che questo permette l’uso di motori aspirati fino a 4.5 litri di cilindrata. Per tali unità propulsive non sono fissate delle limitazioni di potenza rispetto al prodotto di serie.
Guardandosi intorno, Sam ha ritenuto che la soluzione migliore fosse quella di puntare sul motore V8 Ferrari da 4.3 litri, noto con la sigla di progetto F136. In pratica lo stesso cuore della California del 2008. Sì, proprio lei: la coupé-cabriolet, con capote in metallo, scomponibile e ripiegabile, che rende omaggio all’omonima vettura della serie 250 GT. Il problema è stato quello di far entrare questo monumento ingegneristico sotto il cofano anteriore, non molto generoso sul piano dimensionale, della Subaru WRX STI. Ecco spiegate alcune delle complessità del trapianto.
Poi è emerso un altro problema di una certa consistenza, specie in relazione della destinazione agonistica dell’auto nipponica: l’ulteriore spostamento del baricentro dei carichi verso la parte anteriore, con inevitabili ripercussioni sul bilanciamento e sulla precisione di guida. Per cercare di sopperire al disagio, l’autore del tuning ha dovuto sobbarcarsi un complesso lavoro di messa a punto che, a quanto pare, ha prodotto i suoi frutti. Nel video odierno, dove l’auto viene mostrata in azione sullo sterrato, sembra che le sue dinamiche non siano impacciate. Ancora meglio si potrà fare nelle prossime settimane, quando il pacchetto sarà ulteriormente migliorato.
Fa un certo effetto sentire il sound del V8 Ferrari (anche se con toni diversi da quelli standard) librarsi nell’aria durante l’azione di una vettura che non porta il “cavallino rampante” sul cofano. Sì, direte, era già successo in passato col 6 cilindri della Dino 246 applicato sulla Lancia Stratos, ma quella era tutta un’altra storia, anche in termini di nobiltà. Alcuni di quelli che hanno visto la Subaru V8 in azione dicono che al suo passaggio le percussioni entrano nel sistema sensoriale. L’effetto è molto più entusiasmante di quello regalato dalle prove al banco, immortalate qualche giorno fa.
Sul fronte della potenza, più o meno, siamo sugli stessi livelli della Ferrari California prima serie, che sviluppa 460 cavalli e 485 Nm di coppia massima. Come andrà nei rally questa Subaru WRX STI? Difficile fare delle previsioni. Una cosa è certa: saprà catturare l’attenzione del pubblico, anche se i ferraristi non saranno tanto felici di questo tuning agonistico. A voi il video delle prime prove su un fondo a bassa aderenza, seguito da quello al banco.