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Stellantis: passare agli EV costerà 360 posti di lavoro in Slovacchia

Il passaggio all’elettrico dovrebbe costare il taglio di circa 360 posti di lavoro per Stellantis a Trnava

Stellantis

La fabbrica di automobili del gruppo Stellantis nella città slovacca di Trnava taglierà circa 360 dipendenti a causa del passaggio alla produzione di auto elettriche. Il portavoce dell’azienda Mihail Nič avrebbe confermato la notizia così come riporta Euraktiv. Si tratterebbe comunque di una cifra inferiore a quella stimata in un primo momento quando sembrava che sarebbero stati oltre 500 i posti di lavoro tagliati.

Il passaggio all’elettrico costa il taglio di 360 posti di lavoro per Stellantis a Trnava

Attualmente circa 200.000 persone sono impiegate nell’industria automobilistica del paese e gli esperti ritengono che il passaggio all’elettricità, così come la digitalizzazione e l’automazione, porteranno alla perdita di fino a 70.000 posti di lavoro. Come ha detto Nič, circa 360 persone saranno tagliate nello stabilimento di Trnava dopo il passaggio alla produzione di veicoli elettrici.

Monika Martiškova dell’Istituto centro europeo per gli studi sul lavoro (CELSI) afferma che i dipendenti saranno formati nelle fabbriche. “Le aziende dovranno diventare più digitalizzate o automatizzate e le persone saranno ancora necessarie, ma non saranno necessarie nella produzione, ma nella tecnologia operativa. Il numero di posti di lavoro non cambierà necessariamente, ma la struttura cambierà”, ha spiegato. Vedremo dunque quali altre novità arriveranno dalla Slovacchia per quanto concerne il gruppo Stellantis.

Stellantis logo

Ricordiamo che nei prossimi anni il gruppo guidato dal CEO Carlos Tavares trasformerà la gamma di tutti i suoi marchi che entro il 2030 venderanno solo auto elettriche a zero emissioni in Europa. Di conseguenza la produzione di tutti gli stabilimenti del gruppo nei prossimi anni sarà completamente ripensata. Lo stesso Carlos Tavares in passato è tornato più volte sulla questione dicendo che queste ristrutturazioni sono inevitabili in seguito al divieto di auto a combustione dal 2035.

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