Una Dino 246 GTS del 1973 sarà messa all’asta da Silverstone Auctions, nella sessione di vendita “Supercar Fest sale of Iconic and Classic Cars 2023” in programma per la giornata di sabato 20 maggio a Sywell, nella contea del Northamptonshire (Regno Unito). L’auto ha avuto solo due proprietari da nuova e segna una percorrenza inferiore alle 50 mila miglia. Per questo esemplare, le stime della vigilia si spingono fino a 325 mila sterline (pari a 369 mila euro col cambio odierno). Le offerte potranno essere fatte in sala, per telefono, in diretta online o tramite delegato. Già immagino l’interesse per questo gioiello, in tinta rossa, con guida a destra.
La Dino 246 GTS destinata a passare di mano è quella con telaio numero 07056. Al momento non si hanno notizie sulla sua storia e sul suo stato di forma, ma le immagini (guardale qui) sono incoraggianti. Questa vettura declinava in chiave spider l’omonima coupé. Rispetto ad essa è ancora più bella nello stile, oltre che più versatile, per la possibilità di viaggiare a cielo aperto che offre ai fortunati passeggeri.
Pininfarina è stato sublime nel definirne i tratti, che non prestano il fianco a critiche, nemmeno nei più piccoli dettagli. Qui tutto si concede sotto le note di un’impeccabile armonia. Parlare di una scultura a quattro ruote non solo è appropriato, ma anche doveroso. La Dino 246 GTS meriterebbe un monumento in ogni capitale del mondo.
Cuore pulsante di questa piccola “Ferrari senza cavallino rampante” è un motore V6 da 2.4 litri di cilindrata, che produce 195 cavalli di potenza massima a 7600 giri al minuto. Il cambio manuale a cinque marce, con cui scarica a terra la sua energia, è preciso e diretto. L’accelerazione da 0 a 100 km/h viene completata in 7.2 secondi, mentre la velocità massima si spinge fino ai 235 km/h. Queste cifre ai nostri giorni fanno ridere, ma nel suo periodo storico erano di riferimento nello specifico segmento di mercato.
Notevoli le doti dinamiche del modello, grazie alla sua leggerezza e all’assetto ben equilibrato. Il telaio tubolare in acciaio regala congrui livelli di robustezza strutturale. Ne guadagna il piacere di guida, sempre al top. L’anno scorso questa vettura ha compiuto 50 anni di età. Oggi la Dino 246 GTS è più che mai desiderata dai collezionisti e dagli appassionati, che farebbero pazzie per averne una.
La scelta di non chiamarla Ferrari servì a proteggere il marchio dai rischi che un frazionamento meno raffinato e un prezzo più abbordabile del solito potevano comportare in termini di immagine. In realtà, questo modello aveva tutte le caratteristiche per meritare il “cavallino rampante” sul cofano. In ogni caso, tutti sanno della sua provenienza da Maranello. Nella storia della casa emiliana la Dino 246 GTS si è ritagliata un posto di primo piano, come una delle auto più belle di sempre fra quelle ad essa collegate.
Fonte | Silverstone Auctions