Fra le auto usate da Michael Schumacher durante la permanenza in Ferrari, una delle più note è la Fiat Coupé 20V Turbo di colore giallo, che spesso accompagnava le uscite dell’asso di Kerpen. Era un mezzo di servizio, ma il grande campione tedesco ne apprezzava realmente le doti. Certo, lui era abituato a ben altre vetture e a ben altre potenze, ma la sportiva della casa torinese aveva delle qualità che lo intrigavano. Anche sul fronte del vigore dinamico non era male.
Schumacher ha avuto tante auto speciali nel corso degli anni. Fra le più note, la Bugatti EB110 SS e le Ferrari Enzo ed FXX, ma il suo campionario di modelli del “cavallino rampante” risultava molto più vasto. Qualche esemplare della specie, negli ultimi anni è stato battuto all’asta, uscendo dal suo garage.
Purtroppo l’incidente sugli sci del 29 dicembre 2013 ha cambiato radicalmente la sua vita. Non si hanno molte notizie sul suo stato di salute attuale, ma si può immaginare. Gli appassionati ne ricordano lo stile e i tantissimi successi raccolti in pista. Michael Schumacher è uno dei più grandi piloti di tutti i tempi. Nel suo palmares si contano ben 7 titoli mondiali di F1: i primi due conseguiti con la Benetton (1994 e 1995), gli altri cinque con la Ferrari (2000, 2001, 2002, 2003 e 2004).
Proprio durante la permanenza a Maranello, l’asso di Kerpen usò, fra le auto di servizio, una Fiat Coupé 20V Turbo di colore giallo. Lo stesso colore della Bugatti EB110 SS. Una volta fu intervistato dalle Iene mentre era al volante di questa vettura.
Fiat Coupé: un colpo di coraggio
Il suo stile si deve alla matita di Chris Bangle, con la partecipazione di Pininfarina, che si occupò del disegno degli interni e dell’assemblaggio del modello, nei suoi stabilimenti. Notevole l’impatto scenico della carrozzeria, rispetto al segmento di appartenenza. La sportiva della casa torinese sembrava quasi un modello di fascia più alta. Nelle diverse versioni, prese forma dal 1994 al 2000, in quasi 73 mila esemplari.
Compatte, ma non troppo, le sue dimensioni, con una lunghezza di 4250 millimetri, una larghezza di 1768 millimetri, un’altezza di 1340 millimetri e un passo di 2540 millimetri. Il telaio vantava buone doti di robustezza strutturale, quindi tollerava bene la presenza anche di motori potenti. La scelta dei tecnici, sul fronte propulsivo, cadde su unità a 4 cilindri da 1.8 e 2.0 litri.
Nella cubatura più alta, il cuore veniva proposto anche in versione sovralimentata, come sull’esemplare di Michael Schumacher. Inizialmente, la vettura turbo erogava una potenza massima di 190 cavalli. Questa scuderia consentiva un’accelerazione da 0 a 100 km/h in circa 7 secondi e una velocità massima di 225 km/h, ma in alcuni test i risultati ottenuti furono migliori, nettamente migliori. Nel 1996 giunsero le unità propulsive di nuova generazione, a 5 cilindri, sempre da 2.0 litri, con 220 cavalli di potenza e 310 Nm di coppia nella versione sovralimentata. Qui le valvole diventavano 20.
L’energia veniva scaricata a terra col supporto di un cambio manuale a 5 marce, che divennero 6 a partire dal 1999. La Fiat Coupé 20V Turbo era in grado di bruciare lo scatto da 0 a 100 km/h in 6.3 secondi e di raggiungere una punta velocistica di 250 km/h. Anche in questo caso, i tester di alcune riviste specializzate riuscirono a fare meglio. Della vettura fu approntata anche una versione Limited Edition.
Sano il comportamento stradale e, tutto sommato, buona la capacità si scaricare a terra la potenza, specie considerando il fatto che si trattava di una vettura a trazione anteriore. Michael Schumacher fu immortalato più volte al volante della sportiva torinese, scelta in un colore vistoso, che ne valorizzava l’ardore stilistico. Come dicevamo, il campione tedesco era abituato a ben altre auto, ma nella Fiat Coupé 20V Turbo trovò un’affidabile compagna di tanti viaggi. A lui rivolgiamo i nostri migliori auguri.