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Sapevate che la Ferrari Testarossa doveva avere delle prese d’aria diverse?

Uno degli elementi più caratteristici della Ferrari Testarossa non era contemplato nella veste iniziale.

Ferrari Testarossa
Foto Ferrari

La Ferrari Testarossa è una delle auto più iconiche di tutti i tempi. Ha un look travolgente. Incredibile il fascino stilistico di questa supercar, firmata Pininfarina. A decretare le sue architetture estetiche ci pensò una scelta di matrice tecnica e funzionale: lo spostamento dei radiatori alle spalle dell’abitacolo. Una soluzione da corsa, ma con implicazioni positive sul comfort: riduceva, infatti, in modo sensibile le temperature a bordo. Questo perché non era più necessario far attraversare gli spazi vivibili dai tubi del circuito di raffreddamento, come invece accadeva sulla precedente 512 BB, di cui la Testarossa prese il posto.

Ferrari Testarossa
Foto Ferrari

Nella vista di pianta, questa creatura del “cavallino rampante” si concedeva alla vista con una forma trapezoidale. La coda era molto larga. Notevole lo scarto dimensionale fra la carreggiata anteriore e quella posteriore, molto più pronunciata. Fra gli elementi più caratteristici del design, le alettature laterali. Pochi sanno che nel progetto iniziale non erano contemplate. Anche il primo prototipo del modello portato in galleria del vento era privo di questi elementi grafici. Ad imporli ci pensò una norma statunitense sulla salvaguardia dei pedoni, che impediva prese d’aria laterali ampiamente dimensionate. Quasi come se i legislatori d’oltreoceano temessero che queste potessero risucchiare le persone. La soluzione, geniale, trovata da Pininfarina, fu quella di utilizzare dei listelli, che chiudevano parzialmente le bocche. Così la Ferrari Testarossa ha assunto lo stile, meraviglioso, che tutti conosciamo. Un stile unico, da scultura a quattro ruote. Qualcosa di leggendario.

Ferrari Testarossa
Foto Ferrari

Ricordiamo che questa supercar fu lanciata nel 1984. Subito divenne il sogno di tutti. Chi non poteva permettersela si concedeva almeno un poster in camera o un modellino in scala. La spinta della vettura reale era affidata a un motore V12 da 4942 centimetri cubi, a 4 valvole per cilindro, che erogava una potenza massima di 390 cavalli. Notevoli le prestazioni, con una punta velocistica di 290 km/h e un’accelerazione molto incisiva, a tutti i livelli. Incredibile la ripresa dai bassi regimi, anche con le marce più alte. Nonostante l’aspetto da prototipo da pista, la Testarossa aveva più l’indole di una granturismo. Era (ed è) insolitamente confortevole, fatte salve la pesantezza dello sterzo e della frizione. Splendide le note del suo propulsore, che condiscono ogni viaggio con una meravigliosa colonna sonora. Anche questo concorre al quadro emotivo regalato dal modello, ma è stato soprattutto il suo stile a farla entrare nella leggenda.

Foto | Ferrari

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