40 anni fa, la Fiat Uno ha cambiato il modo di progettare e produrre le automobili, raggiungendo alcuni primati nel settore con l’unico obiettivo di garantire la migliore qualità costruttiva del segmento. Con cinque anni di ricerca e progettazione e un budget di circa mille miliardi di lire, è stato l’investimento più significativo che la Fiat avesse fatto fino ad allora in un veicolo.
40 anni fa, la Fiat Uno ha cambiato il modo di progettare e produrre le automobili
Robogate, un sofisticato sistema produttivo per l’assemblaggio di carrozzerie, è entrato in fabbrica per fornire precisione e assoluta flessibilità. Nel 1985 questa “danza” dei robot si è svolta anche nello stabilimento di Termoli, dove è stato realizzato il nuovo motore FIRE. La Uno è stata la prima vettura Fiat ad utilizzarla.
Con la Fiat Uno si instaura un nuovo e proficuo rapporto tra il Centro Stile e l’Ingegneria, che diventano più uniti grazie alle nuove postazioni CAD e all’emergente concetto di Functional Design. Il team di Heritage Stellantis (Alfa Romeo, Fiat, Lancia, Abarth) ha realizzato un suggestivo video in cui Roberto Giolito, Head of Stellantis Heritage parla di questo gamechanger.
Roberto Giolito, Responsabile Stellantis Heritage (Alfa Romeo, Fiat, Lancia, Abarth) ha affermato che “la Uno è stata un progetto del tutto innovativo, a partire dalla scocca che, a differenza delle precedenti 127, è stata pensata per essere realizzata con saldatura robotizzata. Le stesse portiere sono state assemblate con meno componenti e il nuovo portellone ha anche eliminato la linea di saldatura che prima era percepita come un difetto e ora è diventata un segno distintivo della fiancata”.
“La Fiat Uno non è stata solo parte di una rivoluzione manifatturiera, ma ha cambiato l’intero modo di concepire, sviluppare e produrre un’auto. Dai tavoli di progettazione CAD alla fabbrica, tutto è diventato parte di un continuum e gestito da un unico sistema”, ha dichiarato Giolito. “Se oggi reti dedicate e connessioni hardware collegano le diverse aree dello stabilimento, domani sarà il concetto di “Internet of Things” a governare e far dialogare queste macchine per raggiungere la massima flessibilità possibile. Ciò consentirà la costruzione di automobili per ogni continente e cultura nel modo più efficiente e sostenibile possibile”.