Stellantis sta offrendo pacchetti di uscita volontaria a circa 33.500 dipendenti statunitensi nel tentativo di evitare licenziamenti come avvenuto per altri importanti produttori negli ultimi mesi, rendendola la seconda grande casa automobilistica a lanciare un programma di questo tipo questo mese. Il gruppo automobilistico ha offerto tali programmi a 31.000 impiegati negli Stati Uniti e ad altri 2.500 dipendenti con almeno 15 anni di servizio. Lo ha confermato la società mercoledì, affermando che la mossa “migliorerà l’efficienza, ridurrà i costi e proteggerà la competitività dei nostri prodotti.”
Stellantis ha ammesso che negli USA ha offerto incentivi all’uscita a 33.500 lavoratori
La casa automobilistica, che a febbraio ha tagliato più di 1.000 dei suoi circa 272.000 dipendenti in tutto il mondo, non ha elencato quanti dipendenti intendeva tagliare come parte del programma di acquisizione, anche se il sindacato United Auto Workers stima che la società miri a ridurre il proprio organico di circa 3.500 posizioni. L’amministratore delegato Mark Stewart ha detto ai dipendenti in una e-mail ottenuta da Reuters che la mossa è un tentativo di rendere l’azienda più efficiente, dicendo: “La concorrenza è agguerrita e il costo dell’elettrificazione non può essere trasferito al cliente”.
Ricordiamo che oltre a Stellantis sempre questo mese anche General Motors ha annunciato che più di 5.000 dei suoi dipendenti hanno optato per gli incentivi all’uscita poche settimane dopo che la società con sede a Detroit le aveva offerte, assumendosi costi per circa 1 miliardo di dollari. GM, la società madre di Buick, Cadillac, Chevrolet e GMC, ha offerto questi pacchetti per la maggior parte dei suoi 58.000 dipendenti negli Stati Uniti nel tentativo di evitare licenziamenti aziendali di grandi dimensioni che hanno colpito le principali aziende manifatturiere e tecnologiche negli ultimi mesi. Vedremo dunque in proposito da Stellantis quali altre novità arriveranno nel corso delle prossime settimane.