Una fantastica Dino 246 GT del 1972 sarà battuta all’asta da Silverstone Auctions nella sessione di vendita Supercar Fest Sale of Iconic and Classic Cars 2023, che andrà in scena il 20 maggio prossimo. La cornice fisica scelta per questa vendita all’incanto è quella del Sywell Aerodrome, Northampton (Regno Unito). Le condizioni straordinarie in cui versa l’esemplare saranno un probabile motore per i rilanci, che potrebbero spingersi molto in alto. Le stime della vigilia si muovono in un range da 375 mila a 425 mila sterline.
Questa Dino 246 GT, vestita con una splendida tinta Giallo Fly, segna una percorrenza di 79015 chilometri. Appartiene a una specie nobile. Nonostante sia priva del “cavallino rampante“, il suo DNA Ferrari è chiaro a tutti. Stiamo parlando di un classico senza tempo, entrato nel cuore di milioni di persone. Lo stile della carrozzeria, firmato Pininfarina, ne fa uno dei più grandi capolavori automobilistici italiani. Sublime la trama dei volumi, che disegnano un corpo vettura sensuale e carismatico. Il suo look seduce gli occhi sin dal primo sguardo e si fissa nel cuore in forma permanente. La bellezza esteriore si coniuga alle prestazioni brillanti e alla personalità unica e fortemente distintiva.
Il debutto in società del modello avvenne nel 1969. Fu amore a prima vista per la gente. La Dino 246 GT è un’assoluta delizia sotto tutti gli aspetti. Fra i suoi punti di forza anche la maneggevolezza, ma è l’intero pacchetto ad eccellere. Qui Ferrari, per la prima volta, portò al debutto il motore posteriore su un’auto stradale. Un cambio di architettura radicale rispetto al credo precedente di Enzo Ferrari, che voleva i buoi davanti al carro.
I rischi connessi all’accoglienza del pubblico per una vettura con una simile innovazione, oltretutto dotata di un frazionamento a soli 6 cilindri e con un prezzo di listino più basso delle “solite” gran turismo di Maranello, spinse i vertici della casa emiliana a scegliere il nome Dino. Quest’automobile, però, avrebbe meritato in pieno di portare il “cavallino rampante”. Oggi viene considerata come una delle sportive più belle di sempre. Nessuno osa metterne in dubbio l’incredibile splendore.
Il telaio tubolare in acciaio dà accoglienza a un motore V6 da 2.4 litri di cilindrata, che eroga una potenza massima di 195 cavalli a 7600 giri al minuto. Questa energia viene scaricata sulle ruote posteriori mediante un cambio trasversale a 5 marce. Per liquidare l’accelerazione da 0 a 100 km/h bastano 7.2 secondi, mentre la velocità massima si spinge nel territorio dei 235 km/h. Prestazioni di buon livello, che spiccano nel suo segmento di mercato.
Ciò che i numeri non raccontano è il piacere di guida inebriante regalato dal modello, capace di esprimere un comportamento stradale agile ed efficace, sia nelle tormentate strade di montagna che nei percorsi più scorrevoli. La compatta carrozzeria plasmata da Scaglietti aiuta la maneggevolezza, ma è l’insieme a garantire le migliori dote dinamiche. Oggi questa vettura guadagna la scena in ogni contesto ambientale ed anche nei più prestigiosi concorsi di eleganza, come quelli di Pebble Beach e di Villa D’Este, sa catturare gli sguardi e l’ammirazione di tutti.
La Dino 246 GT proposta da Silverstone Auctions ha un livello di restauro e di preparazione meccanica di altissimo livello. Il suo stato di forma ne eleva ulteriormente l’appetibilità. La sua produzione risale al mese di novembre del 1972, con la Francia per destinazione. Nel dicembre 1981 fu importata negli Stati Uniti, per poi ritornare in Europa a partire dal mese di ottobre del 2010. Originariamente rifinita in tinta Argento, fu poi verniciata in Giallo Fly. Questo colore è quello che valorizza meglio le forme del modello, mettendone in risalto la purezza espressiva. Una documentazione completa accompagna il lotto.
Fonte | Silverstone Auctions