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Opel, Huettl: “gamma solo elettrica dal 2028. Euro 7? Un problema”

Florian Huettl, ceo di Opel e Vauxhall, ribadisce la tabella di marcia sull’elettrico, senza risparmiare delle critiche al sistema Euro 7

Opel CEO Florian Huettl

I termini indicati dallo standard di emissioni Euro 7 hanno indispettito parecchi operatori della mobilità. Tra le opinioni più autorevoli in materia, anche Carlos Tavares, il numero uno di Stellantis, ha espresso opinioni negative. Pur capendo la necessità di adottare delle contromisure in nome dell’ambiente, il top manager portoghese ha bocciato, senza mezzi termini, le direttive dell’organo comunitario. Ciò poiché l’elevato costo da porre in atto costituirebbe un fardello troppo pesante da sopportare, destinato a incidere sul prezzo finale di listino. In un periodo del genere, dove le attenzioni dei grandi produttori riguardano il bando delle vetture a combustione interna, non crede ve ne fosse motivo. Che si sia d’accordo o meno con la teoria dell’alto dirigente, ha toccato un argomento caldo, trovando d’accordo diversi capitani d’industria. Delle ulteriori contestazioni giungono ora da Opel, la quale, pur avendo intenzione di portare a termine la transizione ecologica, non è convinta dal piano.

Opel: Huettl non condivide lo standard Euro 7

Florian Huettl CEO Opel

Chi lo esprime in maniera ferma e categorica è il suo massimo esponente, Florian Huettl, amministratore delegato sia della Casa del Fulmine sia di Vauxhall, il nome con cui opera nei Paesi britannici. La mente principale dietro le manovre di Opel si è espresso in maniera perentoria sulle prese di posizione delle autorità politiche. Interpellato da Automotive News Europe, Huettl ha dichiarato di non riporre fiducia circa i benefici derivanti dal protocollo Euro 7. Secondo lui e la squadra fidata di collaboratori, quanto verrà applicato servirà a poco, in termini di riduzione delle emissioni inquinanti nell’ambiente.

Piuttosto, tarperebbe le ali dei vari attori della filiera, sicché, per mettersi a norma con le disposizioni del legislatore, i Costruttori avranno l’onere di sostenere degli ingenti investimenti. Sia in ottica economica sia di competenze ingegneristiche, crede tolga il focus dal vero obiettivo, ovvero effettuare il passaggio alla mobilità elettrica. Detto ciò, non è nessuna raccomandazione, bensì un ordine. Se queste sono le disposizioni si attiveranno per osservarle in toto, evitando di andare incontro a sanzioni.

Ad avviso di Huettl, la Opel (e, quindi, pure la Vauxhall) hanno il dovere di decidere bene dove destinare gli investimenti. Non è, infatti, possibile destinarli su ogni singolo fronte. Il budget a disposizione è limitato ed evitare di schiarirsi le idee si ritorcerà contro lo stesso marchio. Nel corso del prossimo futuro porteranno avanzati le discussioni circa le modalità d’uso del potere economico a disposizione. Definiranno una stima dei costi da fronteggiare sui motori ammessi dall’Euro 7 e vedranno se ne vale o meno la pena investirvi.

In tale circostanza, Huettl ha pure ribadito gli obiettivi del Fulmine, già portati alla conoscenza pubblica in diversi incontri. La conversione della Opel in un brand al 100 per cento elettrico avverrà fra solo pochi anni, nel 2028, in netto anticipo alla deadline del 2035 fissata dai vertici sovranazionali. Una data, quella del 2028, nemmeno poi tanto lontana. Dare una netta accelerata o proseguire in maniera graduale? Non si sono finora espressi. Di sicuro, la scadenza del 2028 è tassativa.

Florian Huettl, CEO Opel

Nel frattempo, il numero uno di Opel monitora con attenzione gli sviluppi dell’industria tradizionale, ovvero incentrata sugli ICE. Sia i mezzi a benzina sia diesel scompariranno per via della normativa Euro 7, che avrà un impatto considerevole pure sulla capacità d’acquisto della famiglia media. In definitiva, i propulsori con le maggiori probabilità di sparire dalla circolazione sono quelli piccoli delle utilitarie e le unità diesel.

Soprattutto la prima è un problema, in quanto, qualora vi si desse addio, una persona con risorse limitate non avrebbe modo di comprare una nuova vettura. Ergo, sarebbe a tenere ancora più a lungo quella a disposizione, il che andrebbe ulteriormente ad aumentare l’età media del parco circolante.

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