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John Elkann: “Sergio Marchionne è stato il salvatore dell’auto italiana”

Omaggio di John Elkann che in una recente intervista ha elogiato ancora Sergio Marchionne per aver salvato Fiat

Elkann e Marchionne

Sergio Marchionne è stato il manager che ha salvato Fiat e Alfa Romeo dalla bancarotta e ha creato un gruppo automobilistico mondiale. Questo è il messaggio che John Elkann, il presidente di Stellantis e nipote di Gianni Agnelli, ha voluto trasmettere in un’intervista a Bloomberg. Elkann ha ricordato con affetto e stima la figura di Marchionne, scomparso nel luglio del 2018 a causa di una malattia. Elkann ha detto che Marchionne è stato “il salvatore dell’auto italiana” e che senza di lui “non ci sarebbe stata alcuna possibilità di sopravvivenza”.

Omaggio di John Elkann che in una recente intervista ha elogiato ancora Sergio Marchionne

Marchionne è stato il responsabile della trasformazione di Fiat, una società in crisi e indebitata, in un gruppo globale e competitivo. Marchionne ha rinegoziato l’alleanza con General Motors, ha acquisito Chrysler dopo il suo fallimento, ha integrato le due società e ha rilanciato i marchi italiani Alfa Romeo e Maserati nel segmento premium. Marchionne ha anche avviato il processo di fusione tra FCA e PSA Peugeot Citroën, che si è concluso nel gennaio del 2021 con la nascita di Stellantis, il quarto gruppo automobilistico mondiale. Elkann ha sottolineato che Marchionne è stato “il padre fondatore” di Stellantis e che il suo piano industriale è stato seguito alla lettera dai suoi successori.

Elkann ha anche parlato del futuro di Stellantis e dei suoi marchi italiani. Ha detto che Stellantis ha una visione a lungo termine e che investirà in innovazione, elettrificazione e sostenibilità. Ha aggiunto che i marchi italiani hanno un grande potenziale e che saranno valorizzati all’interno del gruppo.

La storia nell’auto di Marchionne inizia nel 2004, quando viene nominato alla guida di Fiat, una società in profonda crisi finanziaria e operativa. Marchionne decide di cambiare radicalmente il modello di business di Fiat, puntando su una maggiore efficienza, una riduzione dei costi e una diversificazione dei mercati. Inoltre, instaura una cultura aziendale basata sul merito, sulla responsabilità e sulla trasparenza.

Il primo grande colpo di Marchionne è la rinegoziazione dell’alleanza con General Motors, che permette a Fiat di ottenere 2 miliardi di dollari e di liberarsi da un accordo sfavorevole. Il secondo è l’acquisizione della maggioranza di Chrysler nel 2009, in seguito al fallimento del costruttore americano. Marchionne riesce a integrare le due società e a sfruttare le sinergie tra i marchi, tra cui Jeep, Dodge e Ram.

Marchionne ed Elkann

Marchionne non trascura però il patrimonio storico di Fiat, ovvero i marchi italiani Alfa Romeo e Maserati. Il suo obiettivo è quello di rilanciare questi brand nel segmento premium, investendo in innovazione, qualità e design. Marchionne lancia così modelli come la Giulia e il Stelvio per Alfa Romeo e la Levante per Maserati, che riscuotono un buon successo di critica e di pubblico.

Il risultato di questa strategia è una crescita esponenziale dei ricavi e degli utili del gruppo Fiat Chrysler Automobiles (FCA), che passa da una perdita di 1,5 miliardi di euro nel 2004 a un utile netto di 3,6 miliardi di euro nel 2017. Il valore delle azioni FCA aumenta del 2.000% dal 2009 al 2018, superando quello dei rivali Ford e General Motors. Marchionne muore improvvisamente nel luglio del 2018, lasciando un vuoto incolmabile nel mondo dell’auto. Il suo successore è Mike Manley, che prosegue il suo piano industriale e porta a termine la fusione tra FCA e PSA Peugeot Citroën, dando vita al quarto gruppo automobilistico mondiale: Stellantis.

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