Una Ferrari GTO è stata sottoposta ad un ciclo di detailing, eseguito da chi conosce bene il mestiere. Dopo il trattamento di bellezza, l’iconica “rossa” ha recuperato lo splendore dei tempi migliori. Non che fosse messa male in partenza: tutt’altro, ma l’uso lascia sempre delle tracce, anche quando si riservano ai veicoli le attenzioni prestate ai migliori gioielli. Immagino l’ansia vissuta da chi è stato chiamato a mettere mano su questa opera d’arte a quattro ruote, posta da molti in cima ai desideri personali.
Fra le auto dell’era moderna, la Ferrari GTO è l’unica che nel cuore della gente compete con la mitica F40. Il suo valore economico milionario fa il resto, ma i professionisti, dall’alto della loro competenza, sanno che le loro pratiche andranno a buon fine. Così riescono a smorzare la tensione. Nel video odierno possiamo tuffarci nelle operazioni di detailing, vivendole in varie fasi del loro svolgimento.
L’aspetto più interessante è forse l’opportunità che i fotogrammi offrono di ammirare, con riprese di ottima fattura, moltissimi dettagli della Ferrari GTO, solitamente nascosti agli sguardi o sui quali, magari, in genere non ci si concentra più di tanto, presi dallo splendore complessivo del mezzo. Le cure estetiche sono dettagliate ed includono la manutenzione e la lucidatura della carrozzeria, la pulizia del sottoscocca, dei cerchi, degli scarichi e degli interni.
Il tutto con cura certosina, facendo appello agli strumenti e alle soluzioni più avanzate. Ne viene fuori un risultato sublime, allo stato dell’arte. Del resto, qui pretendere la perfezione assoluta era il minimo. Gli autori del detailing ne erano consapevoli e non hanno deluso le aspettative. Anzi, si sono spinti pure oltre. Come si dice in casi del genere: “Chapeau!”.
Ricordiamo che la Ferrari GTO del 1984 è un’icona senza tempo, un’opera d’arte su ruote che incarna l’eccellenza dell’ingegneria automobilistica italiana. Il suo design affascinante entra nel cuore dalla porta principale e vi incide dentro le sue note, in forma permanente e con la massima presa. La carrozzeria del modello sfoggia una perfetta fusione di linee sinuose e taglienti, che catturano l’attenzione come una calamita. Qui l’estetica si coniuga felicemente agli aspetti funzionali, in un quadro armonico, senza soluzione di continuità.
La maestria di Pininfarina, che ne ha firmato lo stile, si vede tutta. Ogni curva, ogni tratto del suo look, ogni piccolo segmento visivo è piena goduria per i sensi. I passaruota muscolosi conferiscono una grinta sublime ed aggiungono splendore allo splendore. Il telaio tubolare in acciaio fornisce una grande rigidità torsionale e una risposta pronta alle sollecitazioni della guida. L’azzeccata distribuzione dei pesi garantisce una maneggevolezza di livello superiore. Incredibili le emozioni di guida regalate al fortunato conducente.
Da segnalare come questa vettura abbia sdoganato i materiali compositi, come il kevlar, su un modello destinato alla clientela stradale. Il largo uso di “ingredienti” speciali fece di lei l’auto di serie più simile a un bolide da corsa disponibile sul mercato. La spinta della Ferrari GTO è assicurata da un motore V8 da 2855 centimetri cubi di cilindrata, sovralimentato con due turbocompressori. Questa unità motrice eroga una potenza mozzafiato, sprigionando oltre 400 cavalli di razza, a 7000 giri al minuto, con una coppia di 496 Nm a 3800 giri al minuto. La spinta è fenomenale, come il suono del motore, che è una sinfonia per gli appassionati: un ruggito che fa vibrare l’anima.
Spaziali le prestazioni, almeno per i suoi tempi, con un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 4.9 secondi e da 0 a 1000 metri in 21.7 secondi. La velocità massima è nell’ordine dei 305 km/h. A favore del quadro dinamico di questa “rossa” gioca anche la leggerezza. Il peso letto alla bilancia è di 1160 chilogrammi. Nonostante le sue incredibili prestazioni, la Ferrari GTO del 1984, conosciuta anche come 288 GTO, non sacrifica l’eleganza. Gli interni badano al sodo, ma usano materiali di altissima qualità. L’impressione è quella di trovarsi a bordo di un’auto da gara, ma con raffinati pellami ad impreziosire il quadro.
Riferendosi a questa vettura viene naturale ritenerla come il culmine dell’ingegneria automobilistica italiana nel suo periodo storico. La carrozzeria seducente, il motore potente e le prestazioni straordinarie si combinano per creare una sportiva che incanta gli occhi e accelera i battiti del cuore. È una macchina destinata a essere ammirata e guidata solo da pochi fortunati, che sanno apprezzare il meglio che il mondo dell’automobilismo sa offrire.
Annunciata da Enzo Ferrari nel settembre 1983, la GTO fu svelata al Salone di Ginevra nel marzo del 1984. Nella cornice espositiva svizzera lasciò tutti a bocca aperta. Gli appassionati furono rapiti dal suo splendore. Con lei si è aperto il cantiere delle supercar in serie limitata top di gamma, poi proseguito con le varie F40, F50, Enzo, LaFerrari. Oggi la Ferrari GTO è un’auto molto ambita dai collezionisti, che sono disposti a spendere cifre milionarie per assicurarsi uno dei 272 esemplari della specie: una tiratura superiore a quella originariamente prevista, pari alle 200 unità necessarie per ottenere l’omologazione in Gruppo B. Alcuni clienti importanti, però, erano rimasti fuori dalla lista: per non deluderli, la casa di Maranello rivide al rialzo le cifre produttive, ma senza esagerare.