C’è anche un’Alfa Romeo Giulietta Sprint Speciale del 1960 (simile a quella nella foto) fra le auto che verranno messe all’asta da Gooding & Company, nella sessione del 18-19 agosto a Pebble Beach. Si tratta dell’esemplare con telaio AR 10120 00657. Al momento non è stata ancora elaborata la sua scheda di vendita. Sarà nostra cura aggiornarvi, non appena possibile, coi dettagli del modello offerto alla tentazione dei potenziali acquirenti. Intanto facciamo un breve ripasso della storia di questa creatura del “biscione“, le cui linee sono inconfondibili.
Stiamo parlando di una coupé di grande presa scenica, che cattura gli sguardi come una calamita. La sua produzione andò avanti dal 1959 al 1966. Compatte le dimensioni: 3980 mm di lunghezza, 1535 mm di larghezza, 2250 mm di passo. Davvero lodevole il modo in cui Franco Scaglione, per Bertone, seppe dare forma a un’auto di enorme personalità, con misure così compatte. Del resto, non parliamo di un progettista a caso, ma dell’uomo che disegnò anche la 33 Stradale, considerata una delle vetture più belle e affascinanti di tutti tempi.
L’Alfa Giulietta Sprint Speciale fu pensata inizialmente per l’uso agonistico, ma poi dovette “accontentarsi” di una più semplice destinazione stradale. Molta l’attenzione prestata all’aerodinamica, anche se con un approccio “artigianale”. Il risultato è una linea scultorea e molto slanciata, che si distingue dalla massa. La piccola granturismo del “biscione” segna un Cx di 0.28. Si tratta di un dato straordinario, anche col metro odierno. Lo diventa ancora di più pensando che non fu ottenuto col ricorso ad accurati cicli in galleria del vento, ma con un lavoro empirico di studio dei flussi, eseguito con criteri diversi e meno ingegneristici.
Notevoli le prestazioni. L’Alfa Romeo Giulietta Sprint Speciale si spinge fino a una velocità massima di 200 km/h, facendo meglio di quanto si potrebbe pensare per un modello spinto da un motore a quattro cilindri in linea, disposto anteriormente, in senso longitudinale, con 100 cavalli di potenza. A dissetare questo cuore provvedono due carburatori doppio corpo Weber 40 DCOE2. L’energia viene scaricata al suolo, sulle ruote posteriori, col supporto di un cambio manuale a 5 marce. Ottima l’azione frenante. Gli interni sono di taglio sportivo, per completare degnamente il pacchetto. Splendido il volante a 3 razze in alluminio, con corona in bachelite nera. Chi volesse stringerlo sull’esemplare in vendita, potrà tentare di aggiudicarselo nell’asta Gooding & Company di Pebble Beach ad agosto.
Fonte | Gooding & Company