Ha ammesso una certa preoccupazione il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, mettendo al centro Stellantis e i valori produttivi del Gruppo nato dalla fusione tra FCA e PSA da noi in Italia. Secondo il ministro Urso insiste infatti un importante squilibrio nella gestione della produzione di auto nel nostro Paese ad opera di Stellantis.
Intervenendo al “Forum in Masseria” che si è svolto in questi giorni presso la masseria di Bruno Vespa, a Manduria in Puglia, il ministro Urso ha ammesso che lo Stato fornisce a Stellantis “che è una multinazionale italo francese” tutta una serie di incentivi. Tuttavia il Gruppo nato dalla fusione tra FCA e PSA “produce un milione di autovetture in Francia e soltanto 473.000 auto in Italia”, ha ammesso Urso; una condizione che secondo il Ministro delle Imprese e del Made in Italy non va bene. Piuttosto il Gruppo deve impegnarsi a produrre almeno un milione di vetture anche in Italia.
In Italia lo stato non partecipa all’interno del Gruppo Stellantis
Di recente, intervenendo al Festival dell’Economia di Torino, il presidente di Stellantis John Elkann aveva ammesso che “gli sati entrano quando le imprese vanno male”. Secondo il punto di vista del numero uno del Gruppo, “Stellantis va molto bene” ovvero una ragione più che valida per mettere da parte ogni ipotesi di questo tipo.
In Italia la presenza dello Stato nel capitale del Gruppo non viene contemplata, cosa che in Francia invece accade sin dal primo momento con lo Stato Francese che può decidere e intervenire con maggiore facilità. Per il ministro Urso lo Stato dovrebbe essere “stratega” dettando la linea e intervenendo qualora fosse necessario.
Urso ha sottolineato anche che l’Italia è il Paese europeo dove il delta fra produzione automobilistica e mercato è più ampio che altrove. Il ministro ha anche sottolineato che non vorrebbe che i modelli più innovativi venissero prodotti altrove, anche in virtù del fatto che una ipotesi del genere metterebbe “in difficoltà il nostro indotto”. D’altronde, come ha sottolineato il ministro, lo Stato in Italia interviene con cassa integrazione e incentivi mentre quando ci sono guadagni “se li ripartiscono gli azionisti”. Infine, quella che ha portato alla nascita di Stellantis, che doveva essere una fusione paritaria, secondo il Ministro delle Imprese e del Made in Italy lo è sempre meno.
Difficilmente, secondo quanto discusso, si potrà vedere l’inclusione della Stato Italiano nel capitale di Stellantis, ma piuttosto le dichiarazioni del ministro Urso potrebbero porsi al centro di un canale diplomatico utile per ottenere maggiori garanzie su produzione e livelli occupazionali anche in virtù della sempre più imperante transizione verso l’elettrico.