Stellantis deve fare i conti con le pressioni che arrivano da tutte le parti. Non è solo l’Italia a chiedere più investimenti. Anche il governo francese vuole che il gruppo automobilistico guidato dal CEO Carlos Tavares non si limiti a produrre auto elettriche di fascia alta nel Paese, ma si sforzi di produrre anche modelli piccoli per la classe media, pur sapendo che il CEO, Carlos Tavares, afferma che è insostenibile in termini di competitività. Il ministro francese dell’Economia e delle finanze, Bruno Le Maire, ha detto mercoledì che vuole che “Tavares affronti questa sfida”, che a suo avviso è accettabile.
Il Ministro Bruno Le Maire chiede a Stellantis di produrre in Francia anche auto elettriche compatte
In un’intervista ad un canale televisivo francese, il Ministro della Francia ha ricordato che Stellantis, come altri produttori, ha ricevuto aiuti pubblici francesi per sviluppare veicoli elettrici, e ha sottolineato che “bisogna accelerare il passo” con questa tecnologia. Le Maire ha ricordato anche che l’Europa ha perso cinque o dieci anni con la Cina nella corsa alla tecnologia dei veicoli elettrici, in cui il colosso asiatico è leader mondiale, ma è convinto che questa situazione possa essere superata.
Per illustrare, ha fatto riferimento ai progetti di quattro grandi fabbriche di batterie in Francia, con aiuti pubblici. Tavares, in un’intervista pubblicata questo mercoledì da Le Figaro, risponde alle richieste del governo francese, insistendo sul fatto che la realtà è che “la struttura dei costi del mondo occidentale è perfettamente inadatta per essere misurata con quella dei produttori cinesi”.
Nello specifico, le auto cinesi arrivano in Europa con costi tra il 20 per cento e il 25 per cento inferiori a quelle occidentali, e per questo la questione per lui è offrire la mobilità con auto elettriche alle classi medie a un prezzo accessibile. E poiché delocalizzare la produzione in Europa comporta un aumento dei costi -sottolinea- “che ciò ci allontana dall’obiettivo”. Insomma il numero uno di Stellantis non pare convinto a cambiare idea al momento sullo spostamento della produzione delle piccole auto elettriche li dove i costi di manodopera sono notevolmente inferiori.
In altre parole, “il trasferimento forzato” non gioverebbe né all’azienda né alla Francia, afferma Tavares, che ricorda che tra i suoi piani c’è quello di proporre la Citroën C3 elettrica, prodotta in Slovacchia, un’auto per meno di 25.000 euro o addirittura 20.000, e anche con questo e forse con altri modelli di formule di “social leasing”, un noleggio a lungo termine. Vedremo dunque come si concluderà per Stellantis questo braccio di ferro con i governi dei vari paesi europei ed in particolare con Italia e Francia che ormai va avanti da un po’.