in ,

Rara Citroen BX 4TC della “Serie 200” all’asta a Monterey

Chi cerca un’auto del “double chevron” rara e di taglio sportivo ha una ghiotta opportunità all’orizzonte.

Citroen BX
Foto da profilo Twitter di RM Sotheby's

Una Citroen BX 4TC del 1987 sarà battuta all’asta da RM Sotheby’s poco dopo metà agosto, nella sessione di vendita di Monterey, in California. L’auto fa parte della linea World Rally Classics e viene offerta senza prezzo di riserva. Gli esperti stimano un prezzo di aggiudicazione compreso fra 100 mila e 150 mila dollari. L’esemplare destinato a passare di mano è quello con telaio VF7XBXL0000XL0069. Si tratta di uno dei 62 venduti. Di questi, pare che solo 30 continuino ad esistere.

La vettura del “double chevron” messa all’incanto ha percorso da nuova poco più di 53 mila chilometri, nonostante abbia avuto ben 5 proprietari. Evidentemente ne hanno fatto un uso parsimonioso. In tempi recenti, questa Citroen BX 4TC è stata sottoposta a un tagliando importante, nel corso del quale sono state sostituite anche la frizione e la cinghia di distribuzione. Non è la classica auto da sogno, ma ha il suo appeal, per la sua caratterizzazione sportiva, che la rende ben più carismatica delle sorelle standard.

Dopo essersi messa in mostra nelle classi più piccole del Gruppo B, con la Visa, il costruttore francese cercò di alzare il tiro, iniziando a sviluppare, nel 1983, un’auto che potesse puntare ai piani più alti della graduatoria assoluta. Il lavoro non fu facile, perché i manager scelsero di puntare su un’auto strettamente imparentata con le altre di produzione più che su un modello con componenti estreme, sviluppate su misura. Nacque così la Citroen BX 4TC.

Sotto il cofano anteriore fu piazzato il classico motore a 4 cilindri da 2.2 litri di cilindrata, sottoposto però ad una cura dopante, grazie all’innesto della sovralimentazione. Sulla vettura stradale la potenza massima era di 200 cavalli (da cui il nome “Serie 200”), mentre su quella da gara (battezzata “Evolution”) il valore energetico si spingeva a quota 380 cavalli. Questa forza veniva scaricata a terra sulle quattro ruote, grazie alla trazione integrale. Purtroppo la stretta parentela con le auto di serie aveva implicazioni negative sul peso a vuoto, ben più alto del minimo di classe, fissato a 960 chilogrammi. Qui, infatti, l’indice della bilancia si fermava a 1.150 chilogrammi: davvero troppi per un’auto con ambizioni di gloria.

La versione racing della Citroen BX 4TC, inoltre, ottenne l’omologazione solo nel mese di gennaio del 1986. Così il suo impegno agonistico nel Campionato del Mondo Rally si ridusse a una sola stagione, senza particolari bagliori. Il miglior risultato stagionale fu infatti il 6° posto guadagnato da Jean-Claude Andruet nel Rally di Svezia. Questo non ha impedito alle versione stradale dell’auto di ritagliarsi il suo spazio nel cuore degli appassionati del “double chevron”.

La produzione della “Serie 200” è maturata in due step. Al primo appartengono gli esemplari la cui numerazione telaistica inizia con la sequenza “XL00”, al secondo quelli la cui numerazione inizia con la sequenza “XL30”. Come dicono gli uomini di RM Sotheby’s, nella scheda di vendita dell’esemplare atteso sotto il martello del banditore a Monterey, questo dovrebbe essere il penultimo della prima serie e l’ultimo sopravvissuto della stessa.

Nel corso degli anni diversi soggetti si sono intestati la Citroen BX 4TC di cui ci stiamo occupando. I primi 3 erano francesi. Poi giunse l’acquisto da parte di un collezionista statunitense, che la portò in America. Qui è rimasta dopo essere passata all’attuale venditore, quinto proprietario dell’esemplare, che ha percorso solo 660 chilometri. La rarità del lotto puà essere la chiave per entrare in un “club” altamente esclusivo, ma le auto da sogno, in tutta sincerità, sono altre, anche se qui una dose di fascino esotico si coglie chiaramente.

Fonte | RM Sotheby’s

Foto | Profilo Twitter RM Sotheby’s

Lascia un commento