Arrivano notizie importanti a proposito della vicenda relativa al rinnovo dei contratti dei dipendenti delle principali case automobilistiche americane con il sindacato UAW. United Auto Workers annuncerà scioperi ampliati nelle fabbriche di General Motors, Ford e Stellantis, se le parti non faranno progressi significativi nei negoziati entro le 10:00 di venerdì. La nuova scadenza imposta dal sindacato arriva una settimana dopo che la UAW ha annunciato che avrebbe esteso i suoi scioperi iniziali del 15 settembre negli impianti di assemblaggio di ciascuna delle case automobilistiche di Detroit a 38 ulteriori strutture di distribuzione per GM e Stellantis. La UAW non ha ampliato i suoi attacchi alla Ford, citando i progressi compiuti in tali colloqui.
UAW conferma che se non ci saranno progressi nelle trattative gli scioperi contro Stellantis si estenderanno
Come una settimana prima, si prevede che il presidente della UAW Shawn Fain ospiterà un evento in diretta su Facebook per annunciare quali fabbriche sciopereranno da venerdì a mezzogiorno, salvo progressi nei colloqui. Gli scioperi coinvolgono attualmente circa 18.300 lavoratori, ovvero il 12,5 per cento dei 146.000 membri della UAW i cui contratti di lavoro sono scaduti il 14 settembre. Fain aveva precedentemente affermato che il sindacato prevede di aumentare le interruzioni del lavoro, in base all’andamento delle trattative con le aziende.
I piani di sciopero aggiuntivi contro Stellantis e GM arrivano nonostante le offerte di contratti record da parte delle case automobilistiche che includono aumenti salariali orari di circa il 20 per cento, migliaia di dollari in bonus, mantenimento dell’assistenza sanitaria Platinum del sindacato e altri benefici agevolati.
A differenza degli scioperi passati, i leader della UAW hanno optato per scioperi mirati in stabilimenti selezionati invece di avviare scioperi nazionali. Questo allo scopo di mantenere le case automobilistiche in tensione nel tentativo di metterle l’una contro l’altra per ottenere contratti migliori. Vedremo dunque cos’altro emergerà negli USA a proposito di questa spinosa questione che coinvolge anche il gruppo Stellantis.