Una splendida Ferrari LaFerrari del 2014 sarà battuta all’asta da RM Sotheby’s nella sessione di vendita di Las Vegas (Nevada), in programma per il 17 novembre. L’auto destinata a passare di mano è quella con telaio ZFF76ZFA7E0206832. Al suo attivo una percorrenza davvero ridotta: solo 900 miglia. Pure questo potrebbe incidere sul prezzo di aggiudicazione, spingendolo verso l’alto. Le stime della vigilia si muovono in una forbice di valori compresi fra 3.9 milioni e 4.4 milioni di dollari. Molto dipenderà dalla contesa fra i potenziali acquirenti, che potrebbe generare una gara a suon di rilanci.
Fra le opzioni dell’esemplare messo all’incanto, si segnalano lo Sports Exhaust System e un pacchetto aggiuntivo in fibra di carbonio costato a suo tempo circa 21 mila dollari. Ancora RM Sotheby’s non ha fornito la scheda di vendita nei suoi dettagli, ma dalle immagini pubblicate la vettura sembrerebbe in condizioni impeccabili. Probabile che sia appartenuta sempre allo stesso proprietario, ma è una nostra ipotesi, non fondata su elementi oggettivi. Chi fosse interessato allo shopping è pregato di controllare periodicamente il sito della nota casa d’aste, dove a breve dovrebbero esserci molte più informazioni.
Quando una Ferrari LaFerrari torna sul mercato, la cosa suscita sempre un grande interesse. Del resto, stiamo parlando di un modello che incarna l’eccellenza del “cavallino rampante”. Questa creatura è, al momento, la discendente più fresca di quella meravigliosa stirpe aperta dalla GTO del 1984 e proseguita con la F40 del 1987, la F50 del 1995 e la Enzo del 2002. Ora si è in attesa della sua erede, i cui contenuti saranno spaziali, ma lei non sente certo il peso degli anni. Anzi, sembra proprio che sia uscita ieri, sia per l’estetica che le doti tecnologiche e prestazionali.
Incredibili le scariche d’adrenalina regalate da questa vettura, degna figlia della più nobile tradizione del marchio emiliano, a dispetto dell’alimentazione ibrida. Qui i puristi non hanno argomenti per gridare allo scandalo, perché il cuore endotermico è la sua componente dominante, anche in termini sonori. Le melodie meccaniche di questa hypercar sono infatti sublimi: roba da stare sintonizzati a tempo indeterminato con le sue note.
Prodotta dal 2013 al 2016, la Ferrari LaFerrari è un capolavoro su tutti i fronti, fatta eccezione per il nome, che suona in modo cacofonico. L’allora presidente Luca di Montezemolo voleva sottolinearne l’eccellenza assoluta, ma poteva ottenere lo stesso risultato con una sigla diversa. Sin dal momento della presentazione, al Salone dell’Auto di Ginevra del 5 marzo 2013, questa sportiva ha lasciato tutti a bocca aperta, con le note del suo fascino.
La produzione si è fermata al raggiungimento dei 499 esemplari, ma poi se ne fece un altro da mettere all’asta a sfondo benefico, per sostenere le popolazioni colpite dal terribile sisma del Centro Italia del 2016. Per quella vettura il ricavato fu di circa 7 milioni di euro, interamente destinati alla causa dell’altruismo.
Spettacolare il design della Ferrari LaFerrari, nata dalla vena creativa di Flavio Manzoni, che ha saputo miscelare al meglio la pulizia formale, alla grinta e all’efficienza funzionale. Nessuna appendice aerodinamica sporca la purezza espressiva del profilo, per l’alto carico deportante generato in proprio dalla silhouette, coadiuvata dalle ali attive. Molto scenografiche le portiere che si aprono a farfalla, aggiungendo un tocco esostico ad un corpo grafico già di suo distante anni luce dagli schemi della normalità. Qui tutto è super.
Anche se quest’auto sportiva non sposa alcuno stilema delle “rosse” del passato, nessuno può avere dubbi sulla sua provenienza, sin dal primo momento. Quando poi si accende il motore, la certezza della paternità si rafforza ulteriormente. L’abitacolo sembra quello di un’astronave, con un eccitante minimalismo che profuma di raffinatezza. Il posto di comando bada al sodo, per non distrarre il conducente. Qui tutto è focalizzato sulla guida, senza inutili fronzoli. I materiali sono al top, come impone il lignaggio della vettura.
Sotto il cofano posteriore della Ferrari LaFerrari pulsa un motore a scoppio V12 da 6.3 litri di cilindrata, che eroga 800 cavalli a 9000 giri al minuto e 700 Nm di coppia a 6750 giri al minuto. Alla dotazione energetica del modello concorre anche il sistema di recupero di energia HY-KERS, che aggiunge altri 163 cavalli, per una potenza combinata di 963 cavalli e una coppia massima di oltre 900 Nm. Facile intuire come una simile scuderia, su un corpo vettura in compositi da soli 1255 chilogrammi di peso a secco, produca delle prestazioni stellari.
Volete delle cifre? Eccovi serviti: accelerazione da 0 a 100 km/h in meno di 3 secondi, da 0 a 200 km/h in meno di 7 secondi e da 0 a 300 km/h in 15 secondi. La punta velocistica si spinge oltre la soglia dei 350 km/h. Per diversi anni la Ferrari LaFerrari è stata la “rossa” stradale più prestazionale. L’hypercar del “cavallino rampante” è un esempio magistrale della costante ricerca dell’eccellenza da parte della casa di Maranello.
Questa fiammante opera d’arte su quattro ruote è un inno alle radici, un incantesimo di performance, che si esprime con una danza leggiadra. Rappresenta il culmine di decenni di ingegneria, passione e audacia. Il suo stile evoca sensazioni che solo un artista audace potrebbe trasmettere. Si vede sin dal primo sguardo che è pronta a divorare ogni centimetro di asfalto con una sete insaziabile di velocità. La spinta è così bruciante da far sembrare che il mondo intorno stia scomparendo nell’oblio ad ogni vigorosa pressione sul comando del gas.
Condurre questa vettura è un’esperienza che sfida i limiti delle percezioni umane. Le curve vengono affrontate con sublime fluidità, ma il potenziale della Ferrari LaFerrari non va cercato su strada, dove bisogna rispettare i limiti. Con un’auto del genere, del resto, anche entro le coordinate del codice si vive un’eperienza unica e adrenalinica. Chi vuole andare oltre può pensare alla pista.
La Ferrari LaFerrari è una dichiarazione di superiorità, un simbolo del potere e della bellezza. Ogni linea della sua carrozzeria sembra essere stata scolpita da un’entità soprannaturale, per una fusione impeccabile di arte e tecnologia. Nata dalla mente dei più audaci ingegneri e designer italiani, è stata per anni la più alta espressione della tecnologia del “cavallino rampante” applicata a un prodotto di listino. Può essere vista come una testimonianza del potere meccanico, ma anche della passione umana, dell’ambizione e della determinazione nel cercare l’eccellenza.
Foto | RM Sotheby’s