Il CFO di Stellantis per l’America Latina, Carlos Kitagawa, ha annunciato “enormi investimenti” in Brasile in occasione dell’avvio della produzione, dal 2024, di auto con alimentazione Bio Hybrid. “Stiamo per annunciare il più grande investimento nel settore automobilistico qui in Brasile e lo sarà presto, perché include il nostro processo di decarbonizzazione”, ha dichiarato Kitagawa durante la sua partecipazione al Congresso AutoData Perspectives 2024, a San Paolo.
Nel 2024 Stellantis effettuerà grossi investimenti in Brasile
Con la piattaforma Bio Hybrid verranno prodotte auto ibride leggere, autoricaricabili e plug-in, fino al 100% elettriche. La nuova tecnologia è il risultato del programma Bio-Electro, creato da Stellantis per sviluppare le proprie soluzioni di elettrificazione per il mercato brasiliano, in collaborazione con università e startup.
Kitagawa non ha fissato una data precisa per l’inizio del nuovo ciclo ma ha lasciato intendere che sarà a partire dal prossimo anno, poiché le nuove piattaforme elettrificate Bio Hybrid entreranno in produzione a partire dal 2024: “La nostra regione è molto significativa per Stellantis nel mondo e siamo senza dubbio convinti che continueremo a fare investimenti molto ingenti qui. Quindi sì, stiamo per annunciare il più grande investimento nel settore automobilistico qui in Brasile e sarà presto perché include il nostro processo di decarbonizzazione”.
Il dirigente del gruppo automobilistico ha confermato che le auto ibride leggere, autoricaricabili e plug-in fino al 100% elettriche saranno prodotte sulla piattaforma Bio Hybrid, sviluppata e prodotta in Brasile con tariffe rilevanti da fornitori locali. Stellantis è il principale beneficiario degli incentivi federali per le case automobilistiche del Nordest del Paese e, con uno stabilimento a Goiana, beneficia di incentivi il cui rinnovo fino al 2032 è in discussione al Congresso, nell’ambito del progetto di riforma fiscale. Il capo delle finanze afferma che la società è favorevole alla misura:
“Abbiamo deciso di investire in una regione che non aveva una tradizione industriale. Siamo lì da otto anni e l’industria automobilistica sa quanto tempo ci vuole per maturare l’investimento in un hub. A Pernambuco abbiamo già attirato 38 fornitori nel nostro parco e, nonostante ciò, abbiamo ancora un grosso collo di bottiglia rispetto alle case automobilistiche del Sud e del Sud-Est che hanno già strutturato il loro parco industriale”.
L’obiettivo del gruppo è quello di aumentare il numero dei fornitori installati nella regione dagli attuali 38 a cinquanta entro il prossimo anno e arrivare a cento entro la fine del decennio. Lo spostamento dello stabilimento Jeep nel Nordest ha generato una serie di costi, come l’acquisto da fornitori lontani e l’invio poi delle vetture finite da Pernambuco ai maggiori mercati del Sudest, oltre alle spese per la formazione del personale.
“Il costo di trasformazione, alla fine, finisce per rappresentare il 5 per cento del costo di un’auto perché gran parte delle spese per produrre un veicolo è costituita per l’80 per cento da materiale che acquistiamo da tutto il Brasile, e portando i pezzi da San Paolo, dal Sud per produrre, industrializzare e poi portare sul grande mercato di consumo. Tutto ciò costituisce un collo di bottiglia per lo sviluppo”.