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La Ferrari 296 GT3 in scala 1:8 sembra l’auto da corsa vera

Gli artisti della materia sanno replicare in formato ridotto anche le auto più speciali, come le Ferrari.

Ferrari 296 GT3 in scala Amalgam
Foto da profilo Facebook Amalgam Collection

Da Amalgam Collection giunge la replica in scala 1:8 della Ferrari 296 GT3, che incarna lo spirito racing della casa di Maranello. L’atelier inglese, per l’ennesima volta, ha dato vita a un capolavoro, che riproduce fedelmente l’aspetto e i dettagli dell’auto reale. Ci sono volute oltre 3000 ore di sviluppo per giungere al risultato finale, ma guardando quest’ultimo si può dire che ne è proprio valsa la pena.

Il modello, lungo più di 57 centimetri, sarà sviluppato in serie limitata di soli 199 esemplari, offerti al piacere di altrettanti intenditori, dalle possibilità economiche indubbiamente grandi. Per assicurarsi una di queste riproduzioni, infatti, bisogna prepararsi a sborsare 16.485 euro. La cifra può sembrare alta a livello assoluto, ma rispetto alla qualità della riproduzione è perfettamente intonata.

Volendo è possibile optare per un pagamento rateale in quattro soluzioni da 4.121,25 euro (senza interessi). Questo, purtroppo, non rende il prodotto a portata dei comuni mortali, ma forse è meglio così, perché l’eccellenza deve anche essere esclusiva per avere quel pizzico di magia in più. Altrimenti conterebbe meno nel mondo dei sogni.

Per i piloti, i team e gli sponsor che scendono in pista con la vera Ferrari 296 GT3, il servizio su misura consente un’opzione aggiuntiva, con un supplemento: la rappresentazione della livrea del bolide da corsa portato fra i cordoli coi propri colori. Tutti gli esemplari della serie, più in generale, possono essere costruiti secondo le specifiche del committente. La costruzione e l’assemblaggio avvengono a cura di un piccolo team di artigiani, ad altissimo indice di professionalità. Le immagini del prodotto e la storia dell’azienda sono la migliore conferma dell’assunto.

Per dare forma a ciascun esemplare occorrono oltre 300 ore di lavoro. La replica in scala 1:8 di Amalgam Collection è nata, come per gli altri modelli del “cavallino rampante”, utilizzando i progetti CAD originali, i codici vernice e le specifiche dei materiali fornite dalla casa di Maranello. Ogni pezzo è superbamente dettagliato e replica al meglio ogni aspetto della “rossa” in formato reale. Giusto, a questo punto, spendere due parole sull’auto in scala 1:1.

La Ferrari 296 GT3 è stata progettata per le competizioni GT. Dopo anni di corse con motori V12 e V8, il marchio emiliano ha riportato con lei in pista un V6, disposto in posizione centrale-posteriore, riallacciandosi idealmente alla “vecchia” e mai dimenticata 246 SP. Come riferito in un precedente post, questa vettura rappresenta il futuro del “cavallino rampante” nelle gare GT, utili anche per il travaso di know-how sul prodotto di serie.

Rispetto all’auto stradale da cui deriva, qui manca l’unità elettrica, in linea con quanto disposto dai regolamenti agonistici. Così la potenza massima si riduce a circa 600 cavalli a 7250 giri al minuto. Tanta l’energia, comunque strepitosa, messa sul piatto dal suo motore termico V6 sovralimentato da 2992 centimetri cubi di cilindrata. La presenza di meno purosangue in scuderia è ampiamente compensata dal minor peso e dalla maggiore specializzazione rispetto alla berlinetta di serie. I riflessi si notano anche nei tempi sul giro, notevolmente inferiori a quelli messi a segno dalla supercar stradale.

In funzione del suo impiego nell’endurance, la Ferrari 296 GT3 è stata sviluppata con un occhio di riguardo per l’efficienza, anche sul fronte dei consumi, in modo da assicurare maggiore autonomia fra un rifornimento e l’altro e strategie di gara più elastiche. Una scelta intelligente e doverosa, tenendo conto della natura delle gare di durata. Molto accurato anche lo studio aerodinamico, con risultati di altissimo livello sul fronte della deportanza. Qui la downforce risulta superiore di un buon 20% rispetto alla 488 GT3. Il bilanciamento dei flussi, inoltre, non patisce cambiamenti significativi al variare delle condizioni di carico.

Ferrari 296 GT3 in scala Amalgam
Foto da profilo Facebook Amalgam Collection

La Ferrari 296 GT3 spinge ancora più in alto i già ottimi contenuti della sua progenitrice. Il frazionamento più basso non le fa pagare dazio sul piano prestazionale e neppure su quello sonoro. Anzi, qui le medodie meccaniche sono migliori di quelle delle sorelle V8 biturbo che l’hanno preceduta sulla scena sportiva, essendo più simili a quelle delle “rosse” a 12 cilindri. Il look è aggressivo e coerente, ma senza particolari concessioni ai vezzi stilistici. Le linee guida sono state tracciate dai bisogni funzionali, che hanno avuto priorità assoluta.

Alle qualità dinamiche del modello concorre in modo importante lo splendido telaio, che assicura una grande robustezza, concorrendo inoltre alla facilità di guida del modello, per una felice connessione fra uomo e macchina, espressa in una sorta di rapporto simbiotico. Questo vale sia per i piloti professionisti che per i gentleman driver. La potenza della Ferrari 296 GT3 viene scaricata al suolo con il contributo di un nuovo cambio sequenziale a 6 marce, disposto trasversalmente e sviluppato appositamente per lei. I tecnici hanno puntato molto sulla miniaturizzazione delle parti.

Di ottimo livello l’ergonomia del posto di comando, per agevolare il compito del pilota, migliorandone il comfort: cosa di non secondaria importanza nelle gare di durata, specie per i gentleman driver. Rispetto alla controparte stradale, la 296 GT3 si caratterizza per un passo allungato, all’interno dei limiti consentiti dal regolamento. Il peso è di 1250 chilogrammi. La versione in scala 1:8 di questa “rossa”, proposta da Amalgam Collection, è una riproduzione degna del fascino e della qualità del modello reale. Negli scatti fotografici, in assenza di riferimenti che diano contezza del quadro dimensionale, si confonde facilmente con la belva da pista costruita a Maranello. Credo che questo sia il miglior complimento che si possa fare agli uomini dell’atelier inglese cui si deve la replica in formato ridotto. Chapeau!

Fonte | Amalgam Colletion