I sindacati Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm in occasione di una conferenza congiunta avvenuta nelle scorse ore hanno chiesto il rilancio di Mirafiori proponendo a Stellantis un nuovo piano per lo stabilimento dove vengono prodotte attualmente Fiat 500 e diversi modelli di Maserati. Durante l’ultima riunione congiunta, è stato mostrato un documento significativo, un manifesto che elenca le azioni necessarie per rilanciare lo stabilimento di corso Tazzoli, il quale ha subito una perdita di 6mila posti di lavoro nel corso di 15 anni. Attualmente, c’è anche la possibilità di espandere la produzione coinvolgendo partner stranieri.
Stellantis: i sindacati chiedono il rilancio di Mirafiori con un piano in quattro punti e auspicano l’arrivo di produttori stranieri
I segretari Rocco Cutrì (Fim-Cisl), Edi Lazzi (Fiom-Cgil), Luigi Paone (Uilm-Uil) hanno ricordato che a Mirafiori fino ai primi anni 2000 si producevano più di 200 mila vetture poi con la scelta di rendere il sito una sorta di polo del lusso e con la pandemia nel 2019 si è toccato il fondo con la produzione di appena 21 mila auto. In particolare le organizzazioni sindacali hanno evidenziato il quasi azzeramento nella produzione di auto Maserati passate dalle 55 mila prodotte nel 2017 alle circa 8 mila di questo 2023 che sta per volgere al termine.
Quanto alla Fiat 500 elettrica le circa 78 mila unità che saranno prodotte nel 2023 non bastano da sole a garantire la stabilità occupazionale di tutti i circa 15 mila dipendenti della fabbrica. Dipendenti in netto calo se si considera che nel 2008 erano oltre 21 mila con una riduzione pari al 29 per cento. Fim, Fiom e Uilm chiedono di conseguenza l’intervento delle istituzioni locali e anche delle imprese coinvolte per la produzione di nuovi modelli per garantire la piena occupazione della fabbrica, aumentare la produzione di componenti, potenziare il ruolo strategico di Torino e risolvere il problema anagrafico relativo ai dipendenti di Stellantis a Mirafiori che hanno un’età media di 56 anni.
Nel 2019 la produzione ha toccato il suo punto più basso con appena 21 mila auto prodotte l’89 per cento in meno rispetto al 2008 anno in cui erano state prodotte 219 mila unità. Infine oltre a coinvolgere le istituzioni locali i sindacati hanno auspicato l’arrivo di produttori stranieri dicendo che questo non deve più essere un tabù.