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Stellantis: volumi un po’ sotto le stime per il partner cinese Leapmotor nel 2023

La passione per le auto alla spina non scocca nemmeno in Oriente.

Stellantis Leapmotor

Il partner cinese di Stellantis, attivo nel mercato delle auto elettriche, manca i suoi obiettivi. Lo scorso anno, infatti, Leapmotor ha raggiunto solo il 72% dei volumi commerciali previsti. Viste le stime prudenziali che solitamente si fanno in casi del genere, è possibile parlare di un piccolo passo falso. C’è da dire che neppure in Cina l’auto elettrica decolla, nonostante le sconfinate iniezioni di risorse pubbliche fatte dala governo, per dare una spinta ai produttori locali.

Il fatto che Byd abbia superato Tesla nel quarto trimestre del 2023, con 525.409 veicoli alla spina venduti, contro i 484.507 del marchio americano, potrebbe essere un dato viziato, proprio in virtù degli aiuti statali. Leggendo i dati dell’associazione dei produttori cinesi di automobili, emerge uno scostamento, in negativo, fra le cifre di vendita pronosticate e i risultati reali messi a segno nell’arco dello scorso anno.

Stellantis

Resta il fatto che il mercato a batteria è stato comunque in crescita, anche se con forza lieve, nel paese della Grande Muraglia. Una quota importante del dato aggregato col segno “più”, nell’ambito dei veicoli elettrificati, illustrato da un incremento di volumi del 38%, è ascrivibile ai mezzi ibridi plug-in, molto più versatili e pratici nella vita reale.

In questo quadro, non stupisce che pure Zhejiang Leapmotor Technology Co, partner di Stellantis, abbia mancato gli obiettivi del suo piano industriale, mettendo a segno vendite di auto elettriche pari al 72% di quelle stimate. C’è stato, però, un incremento, in termini assoluti, degli esemplari piazzati. La crescita è risultata comunque inferiore alla media del comparto. Pare che al momento l’azienda fondata nel 2015 da Zhu Jiangming perda una media di 4 mila dollari per ogni mezzo alla spina venduto. C’è da dire, però, che Leapmotor, nata come start-up, ha investito tantissimo su brevetti e tecnologie proprietarie, che presto potrebbero dare dei buoni ritorni, mettendo a frutto un vantaggio competitivo al momento solo potenziale verso chi ha scelto soluzioni meno impegnative.

Fonte | Startmag

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