L’analisi del mercato automobilistico europeo, e in particolare di quello italiano, rivela una complessità notevole nelle dinamiche di vendita e immatricolazione di autoveicoli. A dicembre 2023, il mercato europeo dell’auto ha registrato un calo del 3,8% nelle immatricolazioni rispetto a dicembre 2022, interrompendo una serie di 16 mesi di crescita consecutiva. Nonostante questo, l’intero anno 2023 ha chiuso con un aumento del 13,7% nelle vendite.
In questo contesto, la performance dei cinque migliori mercati d’Europa è stata mista. Mentre la Germania ha registrato un significativo calo (-23%), altri paesi come la Francia, la Spagna, il Regno Unito e l’Italia hanno mostrato incrementi nelle immatricolazioni. Il Bel Paese, in particolare, ha segnato un aumento del 18,9% su base annua.
Mercato auto Europa: a dicembre 2023 c’è stato un calo del 3,8%
Tuttavia, l’analisi delle vendite di veicoli elettrici e ibridi plug-in mostra che l’Italia è ancora indietro rispetto agli altri paesi europei. A dicembre 2023, la quota di BEV in Italia era del 6% e quella di PHEV del 4%, significativamente inferiore a quella di paesi come la Germania, la Francia e il Regno Unito. Questa tendenza si riflette anche nelle statistiche annuali, dove l’Italia rimane all’ultimo posto per quota di mercato di veicoli elettrici e ibridi plug-in.
Andrea Cardinali, direttore generale dell’UNRAE (Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri), ha sottolineato la necessità di miglioramenti nella transizione energetica in Italia, evidenziando la perdita di un altro anno in questa direzione nel 2023.
Ha inoltre sollecitato l’urgenza di correggere l’attuale schema di incentivi, facendo riferimento a un prossimo DPCM che dovrebbe estendere gli incentivi a tutte le imprese, aumentare gli importi dell’Ecobonus, e riportare al 2024 i fondi inutilizzati del 2022 e 2023.
Un altro punto critico sollevato da Cardinali riguarda il regime fiscale delle auto aziendali in uso promiscuo in Italia, che penalizza le imprese italiane rispetto ad altri grandi mercati. La quota di mercato delle auto a società in Italia è ferma al 44,5%, molto inferiore rispetto ad altri paesi. Una revisione del regime impositivo potrebbe non solo favorire la competitività delle imprese italiane, ma anche accelerare la transizione energetica e il rinnovo del parco circolante.
Il mercato auto europeo e italiano mostra segnali di crescita nonostante alcuni rallentamenti, ma evidenzia anche la necessità di un maggiore impegno nell’adozione di veicoli elettrici e nella revisione delle politiche di incentivi e fiscali per supportare una transizione energetica più efficace.