L’attuale scenario nel settore automobilistico italiano è caratterizzato da una dinamica interazione tra il Governo guidato da Giorgia Meloni e Stellantis, il gruppo automobilistico nato dalla fusione tra Fiat Chrysler Automobiles (FCA) e PSA. Questa situazione merita un’analisi dettagliata, soprattutto in relazione alle recenti dichiarazioni di Meloni e alle risposte fornite da Carlos Tavares, CEO del gruppo italo-francese.
La Premier ha sollevato questioni cruciali riguardo alla percezione pubblica dell’unione tra i due colossi, descrivendola come un’acquisizione della parte italiana da parte dei francesi. Questo punto di vista mette in evidenza la preoccupazione del Governo per la preservazione dell’eredità industriale e l’identità italiana nell’ambito automobilistico, sottolineata dall’esempio del rappresentante del governo francese nel Consiglio di Amministrazione di Stellantis. Tale percezione suggerisce una predominanza delle influenze francesi nelle decisioni strategiche del gruppo.
Giorgia Meloni: Stellantis è più francese che italiana
Inoltre, Giorgia Meloni ha messo in luce la questione della sede fiscale del gruppo, che è stata trasferita all’estero, un aspetto che potrebbe essere interpretato come una diminuzione dell’impegno di Stellantis nei confronti del mercato e dell’economia italiani. Tale aspetto è particolarmente delicato in un contesto di nazionalismo economico e di protezione delle industrie nazionali.
Dall’altro lato, Tavares ha risposto evidenziando le problematiche legate agli incentivi per l’acquisto di veicoli elettrici e a basso impatto ambientale, una componente essenziale per la transizione verso una mobilità più sostenibile, un settore in cui Stellantis ha fortemente investito.
L’accelerazione in questo ambito è fondamentale per il futuro del settore automobilistico e il ritardo nell’implementazione di tali incentivi potrebbe avere ripercussioni non solo per il colosso europeo, ma per l’intera industria automobilistica italiana.
La riduzione della produzione automobilistica in Italia, come sottolineato da Meloni, è un altro argomento di preoccupazione. Il calo da oltre 1 milione di veicoli nel 2017 a 700.000 nel 2022 evidenzia una tendenza al ribasso che ha implicazioni significative per l’occupazione e l’economia. Il Governo sembra quindi intenzionato a stimolare la produzione nazionale, incentivando chi sceglie di investire e produrre nel Bel Paese.
Il dialogo tra il Governo Meloni e Stellantis sottolinea la complessità delle relazioni tra politica e industria in un settore chiave come quello automobilistico. Mentre l’attuale governo italiano cerca di preservare e rilanciare l’industria automobilistica del Paese, l’azienda deve navigare tra queste aspettative nazionali e le sue strategie globali, in un contesto di transizione verso la mobilità elettrica e di sfide economiche globali.