Chris Harris ha avuto la possibilità di guidare la Ferrari 348 GT Competizione, versione più estrema dell’omonimo modello del “cavallino rampante”. In questo allestimento, la supercar emiliana prese forma in soli 50 esemplari, 8 dei quali con guida a destra. Da lei partì quella nobile stirpe di “rosse” V8 dall’anima racing, che si è concretizzata con le varie 360 Challenge Stradale, 430 Scuderia, 458 Speciale e 488 Pista.
Quando si parla di serie limitate, con la Ferrari 348 GT Competizione il concetto è espresso al meglio. Difficile immaginare tirature più basse di queste, nell’era moderna del “cavallino rampante”. Base di lavoro per la versione da pista, la GT Competizione “stradale” fu sviluppata dai tecnici di Maranello con un occhio di riguardo per la leggerezza. Per darle forma, la 348 GTB venne dotata di diversi elementi in fibra di carbonio. Anche i sedili avevano una struttura in compositi. Il vantaggio alla bilancia era chiaro, con un taglio sul peso di oltre 90 chilogrammi. Fuori si nota la presenza di specifici cerchi scomomponibili da 18 pollici, firmati Speedline.
Nell’allestimento da gara, per il campionato Gran Turismo, la cura dimagrante fu ancora maggiore, togliendo ogni elemento connesso al comfort, per un peso a secco di soli 1180 chilogrammi. Ovviamente furono modificati anche i freni e le sospensioni. Lo scarico divenne libero. Tornando alla Ferrari 348 GT Competizione destinata alla clientela stradale, questa risultava più incisiva nel carattere rispetto alle sorelle del normale listino (Spider, GTB e GTS).
Chris Harris lo ha constatato durante il suo test con un esemplare della specie, raro e ricercato. Le sue condizioni sembrano impeccabili. Del resto, i collezionisti trattano con tutti i riguardi i loro gioielli. Qui c’è uno storico di manutenzione molto ben documentato. Nello specifico, si tratta dell’esemplare numero 36 dei 50 prodotti. Ora è in vendita. Tra i suoi plus, il cambio a cinque velocità con rapporti ravvicinati.
Il video illustra efficacemente il modello, dando le risposte che gli appassionati si attendono da documentari come quello eseguito dal noto giornalista e conduttore televisivo inglese. Ricordiamo che, nella prima serie, la Ferrari 348 fece il suo debutto in società nel 1989, quando fu offerta all’ammirazione del pubblico al Salone dell’Auto di Francoforte.
Erede della 328, segnò un cambio di passo rispetto all’antesignana. Qui il motore è disposto in posizione longitudinale, con cambio trasversale. Il telaio, inoltre, è composto da un corpo scatolato in acciaio, che abbraccia l’abitacolo, cui si aggancia un traliccio tubolare posteriore, a supporto dell’unità propulsiva. Sul piano stilistico si coglie la chiara ispirazione fornita dalla Testarossa, sua sorella maggiore.
Inizialmente la Ferrari 348, nelle versioni tb e ts, offrira 300 cavalli al servizio del piacere (295 in quella catalizzata). Sulle Spider, GTB e GTS la dotazione energetica crebbe a 320 cavalli. Ancora meglio fece la 348 GT Competizione, serie limitata prodotta del 1994, con 330 cavalli di potenza massima. Qui l’allestimento è più racing, per un peso più contenuto e un carattere più energico. La prova di Chris Harris si riferisce proprio a questa rarissima versione, perla prestazionale della famiglia 348. A voi i fotogrammi del video. Buona visione!