C’è qualche spiraglio positivo in più per il futuro dello stabilimento Stellantis campano di Pomigliano d’Arco. Perlomeno a sentire le dichiarazioni espresse dal CEO del Gruppo, nato dalla fusione tra FCA e PSA, Carlos Tavares. L’amministratore delegato di Stellantis ha infatti provato a gettare acqua sul fuoco, quello delle incertezze e dei malumori emersi in queste settimane; secondo il punto di vista di Carlos Tavares, l’obiettivo relativo al raggiungimento di almeno un milione di veicoli prodotti in Italia entro il 2030 passa esclusivamente dall’operatività di tutti gli stabilimenti italiani “compresi quelli di Mirafiori e Pomigliano d’Arco”.
Lo ha confermato quindi proprio Carlos Tavares a margine della conferenza di presentazione dei risultati del Gruppo espressi durante il 2023. Secondo quanto riportato da Quattroruote, il futuro di Pomigliano d’Arco sarà ancora legato alla produzione di nuovi veicoli del Gruppo tanto che anche dopo la conclusione delle attività legata all’attuale generazione della Fiat Panda ci sarà spazio per la produzione di nuovi veicoli; a partire dal 2026, quando si concluderà ufficialmente la produzione dell’iconico modello del costruttore torinese.
Carlos Tavares non ha indicato quale sarà il modello destinato alla produzione presso lo stabilimento campano
Non è tuttavia molto chiaro a quale modello, o modelli, il numero uno di Stellantis si riferisca per garantire un futuro allo stabilimento di Pomigliano d’Arco. Carlos Tavares non ha infatti espresso ulteriori pareri sulla questione, quando invece si sa già da tempo come il Gruppo agirà presso gli stabilimenti di Melfi, dove verranno sviluppati modelli basati sulla piattaforma STLA Medium, e Cassino, dove invece sarà il turno dei prodotti basati sulla STLA Large. Le recenti dichiarazioni di Carlos Tavares sembrano quindi piuttosto porre in essere una pezza sui timori che ruotano attorno al futuro di Mirafiori e proprio Pomigliano d’Arco.
D’altronde bisogna anche ricordare che il 17% dei dipendenti Stellantis si concentra proprio in Italia e che nel nostro Paese sono stati ben 752.122 i veicoli prodotti solamente nel 2023 con un incremento produttivo nell’ordine di un +10% rispetto al 2022: il 63% di questo dato è relativo ai modelli che vengono poi esportati al di fuori dei confini nazionali.
Emerge però che in virtù dei costi produttivi espressi dagli stabilimenti italiani, contro i quali lo stesso Carlos Tavares aveva puntato il dito anche in passato, difficilmente vedremo a Pomigliano d’Arco l’avvio della produzione di un modello economico in grado di garantire elevati volumi di vendita. Più concretamente potrebbe esserci la volontà di puntare su modelli specifici capaci di garantire valori di redditività più elevati.
Forse potrebbe configurarsi la possibilità di produrre veicoli premium
Se come sottolineato ancora da Carlos Tavares oggi lo stabilimento campano gode della “piena occupazione”, il merito va attribuito agli ottimi riscontri di vendite proposti dalla Fiat Panda. Bisognerà comprendere quindi cosa accadrà a partire dal 2026 quando la Fiat Panda attuale cesserà di essere prodotta a Pomigliano d’Arco.
Oggi a Pomigliano d’Arco vengono prodotte, oltre alla Panda, l’Alfa Romeo Tonale e la “sorella” Dodge Hornet. Difficilmente però presso lo stabilimento campano saranno prodotti veicoli economici o anche a marchio Fiat. Forse, con maggiore probabilità, a Pomigliano d’Arco verranno prodotti veicoli basati ancora sulla piattaforma STLA Medium dei marchi inseriti nella caratterizzazione Premium del Gruppo.