Una Ferrari 365 GTC4 del 1972 viene proposta alla tentazione dei potenziali acquirenti su Bring A Trailer. L’esemplare è diverso da tutti gli altri per una caratteristica unica: la conversione targa, avvenuta negli anni ’80, ad opera dell’ingegnere Claudio Zampolli, fondatore della Cizeta. Grande appassionato di supercar, questo personaggio aveva lavorato in Lamborghini, prima di fondare una sua casa automobilistica che, purtroppo, non ebbe il successo sperato. Negli anni successivi focalizzò gli interessi professionali nella gestione della sua concessionaria di vetture esotiche a Los Angeles.
Qui, però, ci occupiamo della (ex) coupé del “cavallino rampante” trasformata in una sportiva da vivere en plein air. Anche se la conversione è stata fatta con cura, si tratta comunque di un’eresia. L’intervento non vede ridurre la sua peccaminosità per il fatto che abbia preso forma su un modello meno amato di altri della casa di Maranello, in un periodo storico in cui le sue quotazioni erano particolarmente basse.
La Ferrari 365 GTC4 raccolse il testimone della 365 GT 2+2. Questa vettura giunse sul mercato nel 1971 e concluse il suo ciclo produttivo due anni dopo. Era una sorta di variante meno estrema della Daytona, con due posti in più, usabili solo da bambini o persone di piccola taglia. Pininfarina seppe dissimulare la loro presenza, ma la carrozzeria, nel complesso, pagava dazio all’armonia espressiva della sorella, pur essendo comunque molto filante.
Sotto il cofano anteriore di questa 2+2 prendono forma le alchimie meccaniche di un motore V12 aspirato da 4390 centimetri cubi di cilindrata, che mette sul piatto 340 cavalli di potenza massima, anche se negli USA, come nel caso dell’esemplare modificato di cui ci stiamo occupando, la cifra scese a 320 cavalli, per le più stringenti norme antinquinamento di quella nazione.
La Ferrari 365 GTC4 targa non prese forma a Maranello. Come dicevamo, fu il frutto di un tuning, eseguito da Claudio Zampolli, personaggio noto dell’universo automobilistico. Le modifiche, oltre che sul taglio del tetto, trovarono applicazione nello spoiler posteriore e nei gruppi ottici anteriori, non più a scomparsa, ma sostituiti da elementi fissi. Altri dettagli furono sottoposti a cambiamento, pure nell’abitacolo.
L’auto, nella sua veste standard, fu costruita in circa 508 esemplari. Uno di questi è stato convertito in modello con tettuccio rigido asportabile. Ora questo esemplare si appresta a passare di mano, in un’asta attualmente in corso sul noto canale di Bring A Trailer. C’è ancora tempo per le offerte.
Fonte | Carscoops