Vi abbiamo già scritto in tante occasioni delle difficoltà che sta vivendo lo stabilimento Stellantis di Mirafiori dove la produzione è crollata a causa del calo della domanda per Fiat 500e e le auto Maserati che vengono prodotte in quella fabbrica. Queste difficoltà che hanno causato lo stop della produzione per diversi giorni stanno creando grossi problemi anche ai fornitori della fabbrica di Mirafiori.
Anche i fornitori dello stabilimento Stellantis di Mirafiori versano in gravi difficoltà
Alcune aziende sono già fallite, altre come la Lear di Grugliasco che produce sedili per le auto di Stellantis vive un momento molto difficile con i dipendenti che stanno sfruttando gli ammortizzatori sociali ma che in caso non vi siano cambiamenti importanti potrebbero perdere il posto di lavoro. Molte aziende sono nate quando Fiat ha iniziato a produrre auto a Mirafiori.
All’epoca infatti la principale casa automobilistica italiana aveva bisogno di componenti per centinaia di migliaia di auto. Adesso però le cose con Stellantis son cambiate. Lo scorso anno si sono prodotte 78 mila auto e quest’anno ai ritmi attuali non si arriverà nemmeno a 50 mila. Questo ovviamente rende la vita dei fornitori molto ma molto difficile e molte aziende continuando così le cose saranno costrette presto a chiudere.
Come sappiamo i tre mila dipendenti di Stellantis a Mirafiori saranno in cassa integrazione fino a maggio ma già nei mesi scorsi il gruppo automobilistico guidato dal CEO Carlos Tavares aveva azzerato le commesse alle sue ditte fornitrici sapendo già di questo lungo stop alla produzione. Alla Lear, dove lavorano 410 persone, la cassa integrazione potrà andare avanti fino alla fine dell’anno ma a quel punto i licenziamenti saranno inevitabili. I sindacati parlano di una crisi terribile. Secondo loro il problema non è nemmeno il fatto che Stellantis abbia deciso di fare auto elettriche. Infatti anche in quelle vetture ci vanno i sedili.
Il problema è proprio che non vengono più prodotte auto in numero sufficiente. Si tratta di un fenomeno che si sta verificando in tutto il mondo ma in Italia in particolare è molto accentuato. Basta pensare che nel 1990 nel nostro paese venivano costruiti 2 milioni di veicoli, nel 2000 erano circa 1,7 milioni, nel 2010 le unità prodotte sono scese a 850 mila mentre nel 2022 erano già 500 mila.