Il debutto dell’Alfa Romeo Milano, lo scorso 10 aprile, aveva creato non poche polemiche legate alla gestione del nome affidato al primo B-SUV (anche) elettrico del Costruttore del Biscione. Secondo alcuni esponenti del Governo Italiano, su tutti il Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, la denominazione violava le norme sull’Italian Sounding essendo prodotta in Polonia abbinando però una denominazione fortemente evocativa del territorio italiano. La questione ha finito per condurre Jean-Philippe Imparato, e tutto il suo team, ad un vero e proprio cambio di nome; l’Alfa Romeo Milano si chiamerà infatti Alfa Romeo Junior.
Il fatto che la denominazione del B-SUV sia stata giudicata “contro la legge”, richiama alla legge del 2003 sull’Italian Sounding citata proprio qualche giorno fa dallo stesso Ministro Urso (che si è rifatto all’Articolo 4 comma 49 della Legge 350/2003, Articolo 517 del Codice Penale) secondo il quale “un’auto chiamata Milano non può essere prodotta in Polonia”, che ha poi proseguito aggiungendo che “un’auto chiamata Milano deve essere prodotta in Italia altrimenti si dà un’indicazione fallace non consentita dalla legge italiana”.
L’Alfa Romeo Milano cambia nome cinque giorni dopo il debutto
Di certo la notizia sul cambio di passo da parte del Biscione appare clamorosa, soprattutto se rapportata al fatto che il B-SUV è stato presentato ufficialmente appena cinque giorni fa. A definire il cambio di denominazione sull’Alfa Romeo Milano è stato il CEO di Alfa Romeo, Jean-Philippe Imparato, che ha convocato poco fa una conferenza stampa straordinaria. In quell’occasione, come riportato via LinkedIn dal direttore di Quattroruote Gian Luca Pellegrini, Jean-Philippe Imparato ha ammesso che “a nostro avviso non c’è violazione della legge sull’Italian Sounding. Tuttavia ho avvertito dubbi e incertezze a livello amministrativo, quindi facciamo questo gesto perché non facciamo politica ma piuttosto business”. Imparato aveva aggiunto anche che, dal momento che il nome Milano era stato scelto lo scorso 13 dicembre 2023 e il Ministero ne era al corrente, “nessuno ci aveva detto niente; le polemiche sono nate il giorno dopo la presentazione”.
Si ritorna quindi a una denominazione storica per il marchio che aveva anche fatto capolino fra quelle papabili per questo nuovo B-SUV. L’Alfa Romeo Milano, che presto dovremo chiamare Junior, guarda quindi al 1966 quando debuttava la Giulia GT 1300 Junior; un modello destinato ad un pubblico più giovane grazie ad un allestimento base che prevedeva l’utilizzo del bialbero a quattro cilindri 1.3 da 89 cavalli di potenza. Ora non ci rimane che attendere quindi ulteriori comunicazioni ufficiali da parte di Alfa Romeo.
Aggiornamento
Pochi minuti fa Alfa Romeo ha comunicato ufficialmente il cambio di denominazione dell’Alfa Romeo Milano che ora diventa Alfa Romeo Junior. Una nota non poco polemica dove il costruttore ammette che “pur ritenendo che il nome Milano rispetti tutte le prescrizioni di legge, e in considerazione del fatto che ci sono temi di stretta attualità più rilevanti del nome di una nuova autovettura, Alfa Romeo decide di cambiare il nome da Milano a Alfa Romeo Junior, nell’ottica di promuovere un clima di serenità e distensione”, ringraziando anche “il governo per la pubblicità gratuita indotta da questo dibattito”.
Jean-Philippe Imparato ha invece ammesso che tale episodio “rimarrà inciso nella storia del marchio”, aggiungendo che la decisione di cambiare deriva dalla volontà di “preservare le emozioni positive che i nostri prodotti generano da sempre ed evitare qualsiasi tipo di polemica”.