Come tutti sanno, nel 2024 la Ferrari Testarossa compie il suo quarantesimo compleanno. Fra i diversi eventi celebrativi allestiti dagli appassionati, grande rilievo merita quello organizzato dalla Scuderia Sant Ambroeus (federata ASI), sempre in prima linea nella produzione di iniziative eccellenti nel mondo delle quattro ruote.
L’appuntamento è andato in scena all’ADI Design Museum di Milano e si è focalizzato sullo stile della magnifica supercar di Maranello, considerata da tutti una delle opere più iconiche nel mondo delle quattro ruote. Questo spiega il coinvolgimento dei designer Leonardo Fioravanti (come coordinatore) e Diego Ottina che, insieme al compianto Emanuele Nicosia, elaborarono per Pininfarina le sue forma da antologia, scrivendo una pagina rivoluzionaria nel libro dell’estro creativo.
Presente all’appuntamento anche Gaetano Derosa, giornalista e autore del libro “Supercars Ferrari Testarossa” (Giorgio Nada Editore). In una cornice del genere, ovviamente, non potevano mancare alcuni esemplari della meravigliosa vettura del “cavallino rampante”, in tinte diverse. Esposta pure una FZ 93, derivata dalla Testarossa, ma con uno stile Zagato decisamente meno bello di quello originale.
Il rendez-vous ha chiamato a raccolta diversi appassionati della granturismo più sognata degli anni ottanta. Un’auto di sublime splendore, che ancora oggi suscita emozioni stellari in chi la incontra. Averne una continua ad essere il sogno di tutti, perché la Ferrari Testarossa è un capolavoro assoluto.
I suoi tratti lasciano a bocca aperta, da ogni angolo di osservazione. La vista posteriore e quella di 3/4 posteriore, poi, sono divine. Impossibile non innamorarsene. Chi ne ha firmato lo stile meriterebbe un Premio Nobel ad hoc, per aver dato vita ad un incantevole frutto della scienza della bellezza.
Se la ricerca espressiva ha prodotto tanta eccellenza, il merito va a persone di grande passione ed estro creativo. Un’auto del genere, infatti, nasce dal cuore, prima che dal cervello e dalla matita. La forza di impatto della componente umana si coglie, in questa genuina declinazione, anche nella meccanica della Ferrari Testarossa, dominata dal motore da 5.0 litri a 12 cilindri con angolo di 180 gradi fra le bancate.
Questa unità propulsiva, evoluzione di quella della BB 512, esprime una potenza massima di 390 cavalli a 6800 giri al minuto: una cifra che si traduceva in prestazioni di riferimento nel suo periodo storico. Ancora oggi la supercar emiliana sa essere molto incisiva. La sua azione è condita da musicalità meccaniche ammalianti, che entrano nell’apparato emotivo, dalla porta principale. Trattandosi di un granturismo e non di una belva da pista, la Ferrari Testarossa garantisce anche un buon livello di comfort. Al piacere di stare a bordo concorrono i profumati rivestimenti in pelle Connolly di prima scelta che avvolgono l’abitacolo.
Fonte | ASI