Già ieri, a partire dalle 8.30, era stato annunciato lo sciopero. Azione dei lavoratori dello stabilimento in provincia di Frosinone che hanno scelto anche oggi, mercoledì 22 maggio, di proseguire lo sciopero. Un’altra giornata di stop per Cassino, dunque.
Dopo le proteste avviate nella mattinata di martedì 21 maggio, i lavoratori dell’impianto Stellantis hanno deciso di astenersi dal lavoro. Ed ecco che a Cassino ci incrociano nuovamente le braccia contro i carichi di lavoro ritenuti davvero eccessivi.
Nello stabilimento vengono prodotti diverse auto di punta in Stellantis, in particolare i modelli Maserati Grecale, Alfa Romeo Giulia e Stelvio. Da mesi sono in corso lavori per sostituire le linee basate sull’attuale “piattaforma Giorgio” con quelle della moderna Stla Large. La nuova “struttura” permetterà la produzione di nuovi modelli Premium, anche elettrici, per diverse case automobilistiche.
Attualmente a Cassino è operativa solo una linea di produzione, con un unico turno dalle 6 alle 14. Tuttavia, tre sindacati, Uilm, Fiom e Cub, denunciano che i ritmi di lavoro su questa linea sono troppo intensi. “Nello stabilimento Stellantis di Cassino le lavoratrici e i lavoratori sono in sciopero anche oggi, dopo aver scioperato ieri,” dichiara in una nota Samuele Lodi, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile del settore mobilità.
“Le condizioni di lavoro sono ormai insopportabili”, questo lo statement con cui si sta bloccando Stellantis a Cassino. Secondo la Fiom, nonostante l’uso intensivo della cassa integrazione, le modalità e i tempi di lavoro durante i giorni lavorativi sono eccessivi, a discapito del benessere dei lavoratori.
La situazione è stata definita a questo punto “insostenibile” negli stabilimenti. Stellantis, secondo i sindacati, in Italia sembra confermare il “disimpegno dell’azienda dal nostro Paese,” come ha concluso Lodi. Si chiede a gran voce un incontro con la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e l’amministratore delegato di Stellantis, Carlos Tavares, “per trovare soluzioni che rilancino l’industria automobilistica in Italia”.