Arriva in Parlamento, in questi giorni, un disegno di legge che punta ad eliminare il “Superbollo”, una tassa che, sommandosi al tradizionale bollo auto, va a colpire in modo particolare i proprietari di auto sportive e di lusso che devono pagare un extra di 20 Euro per ogni chilowatt al di sopra dei 185 kW di potenza della propria vettura.
Il super bollo era, in precedenza, riservato ai veicoli con potenza superiore ai 225 kW (circa 305 CV), limite poi abbassato nel 2012 dal Governo Monti a 185 kW, circa 252 CV. In questi anni, molte case costruttrici hanno realizzato modelli ad-hoc per evitare il pagamento del superbollo ai clienti ponendo come un limite di circa 250 CV ai loro modelli.
La proposta di legge per l’abolizione del superbollo nasce dall’iniziativa del senatore Andrea De Bertoldi di Fratelli d’Italia che ritiene necessaria l’eliminazione di questa tassa in quanto “le finalità iniziali che avevano generato l’introduzione del superbollo hanno prodotto l’effetto contrario, penalizzando fortemente il mercato delle auto e il suo indotto”
Eliminazione superbollo: ha ridotto le entrate per lo Stato?
Secondo il senatore, l’introduzione del superbollo in questi anni ha spinto gli utenti italiani verso l’acquisto di modelli “più economici” e “meno potenti” comportando una perdita di circa 140 milioni di Euro per lo Stato italiano derivante, in larga parte, dalle minori vendite di auto con più di 185 kW. Il calo delle vendite di questi modelli avrebbe portato un ammanco di 98 milioni di Euro di IVA.
Secondo De Bertoldi, solo l’eliminazione del superbollo può permettere di ripristinare gli equilibri del settore e garantire alle casse dello Stato nuove entrate derivanti dall’acquisto da parte degli utenti di auto che superano il limite di 185 kW di potenza massima.
Come funziona il superbollo?
Il superbollo va pagato dal proprietario di un’auto che supera il limite di potenza indicato per i successivi 20 anni dalla prima immatricolazione. Dopo cinque anni, la tassa si riduce del 60% mentre dopo dieci anni viene ulteriormente ridotta al 30%. Dopo quindici anni il superbollo si riduce al 15% del suo valore iniziale.
Se, ad esempio, acquistate un’Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio dovrete pagare per i primi 5 anni un super bollo di ben 3800 Euro. Tale cifra va a sommarsi al tradizionale “bollo” ed a tutti gli altri costi di gestione della supercar. Successivamente si registrerà una riduzione a 2280 Euro mentre dal decimo anno si passerà a 1140 Euro e, dopo quindici anni dall’immatricolazione, il superbollo dovrebbe scendere a 570 Euro,.
Il superbollo, sempre restando in tema Alfa Romeo, si paga anche su Giulia e Stelvio con motorizzazione 2.0 turbo benzina da 280 CV, la versione più potente dei due modelli Alfa oltre alle Quadrifoglio, e spinge molti appassionati a preferire l’acquisto delle varianti 2.0 turbo benzina da 200 CV.
Un esempio tipico di una casa che ha realizzato un variante specifica di un suo modello per evitare il pagamento del superbollo è Maserati con il suo Levante 250 Diesel. La variante entry level del SUV del Tridente presenta il 3.0 V6 diesel con potenza di 250 CV che si affianca al diesel da 275 CV (il prezzo di listino dei due modelli è lo stesso). I clienti italiani per evitare il pagamento del superbollo sul Levante Diesel possono o “devono” rinunciare a 25 Cavalli Vapore di potenza.
Staremo a vedere come si evolverà il percorso di questo disegno di legge (presentato da un senatore appartenente ad un gruppo parlamentare che non supporta il Governo). E’ chiaro che per molti appassionati del mondo delle quattro ruote l’eliminazione della tassa potrebbe rappresentare un importante incentivo per l’acquisto di modelli sportivi ed ad alte prestazioni. Il calo delle entrate derivanti dalla vendita di modelli colpiti dall’odiosa tassa potrebbe spingere anche il Governo a supportare la cancellazione di questa tassa.
Ricordiamo, inoltre, che nei prossimi anni l’Unione Europea potrebbe introdurre un nuovo bollo auto unico europeo che, andando a modificare radicalmente questa tassa, potrebbe cambiare nuovamente le carte in tavola. Continuate a seguirci per tutti gli aggiornamenti sulla questione.
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