Secondo indiscrezioni provenienti da persone vicine al gruppo automobilistico, Stellantis proporrà di costruire altri due veicoli ibridi in Italia come parte di un tentativo di placare le polemiche con il mondo politico mentre il produttore cerca di spostare parte della produzione in paesi a basso costo.
Stellantis starebbe pensando di produrre altre due auto ibride nel nostro paese per spegnere le polemiche con il mondo politico
Stellantis intende assemblare versioni ibride di un modello Jeep nello stabilimento di Melfi, nel sud Italia, e della Fiat 500 nello stabilimento Mirafiori di Torino, hanno detto le fonti, che però hanno preferito mantenere l’anonimato.
L’amministratore delegato Carlos Tavares presenterà la proposta lunedì in un incontro con i sindacati locali a Torino, hanno riferito le fonti. La mossa rappresenterebbe una grossa spinta verso l’obiettivo di produrre 1 milione di veicoli nel paese entro il 2030, rispetto ai circa 750.000 dell’anno scorso, anche se la domanda di auto completamente elettriche sta rallentando.
Tavares ha rivisto l’impronta industriale di Stellantis – anche con rigorosi tagli ai costi – in un momento in cui i governi europei stanno cercando di salvaguardare i posti di lavoro nel settore manifatturiero messi a rischio dal passaggio ai veicoli elettrici.
I piani del gruppo automobilistico in Italia dipenderanno dal livello di sostegno che l’azienda otterrà da parte del governo e dei sindacati, hanno detto le fonti. I colloqui sulla produzione automobilistica nazionale tra Stellantis, il governo italiano e i sindacati locali proseguiranno dopo gli incontri di lunedì, hanno affermato.
Ricordiamo che all’inizio di questo mese, la guardia di finanza italiana ha sequestrato dozzine di Fiat Topolino che, secondo loro, portavano la bandiera nazionale nonostante fossero assemblate in Marocco, nell’ultimo conflitto tra il governo di Giorgia Meloni e la casa automobilistica. Il battibecco ha anche costretto Stellantis a rinominare come Junior il nuovo SUV Alfa Romeo poiché il veicolo è prodotto in Polonia.
Migliaia di italiani si sono uniti ai lavoratori in sciopero vicino alla base della casa automobilistica a Torino il mese scorso in previsione di una nuova tornata di riduzioni di posti di lavoro. Il governo di Roma, nel frattempo, ha avviato colloqui con case automobilistiche tra cui Tesla, la cinese BYD e Dongfeng Motor Group Co., per avviare la produzione di nuovi modelli nel Paese.